Politica di coesione tra centralizzazione e rischi

Secondo la CE le regioni dovrebbero adattarsi a una forza lavoro e a un corpo studentesco in diminuzione e a una popolazione di più di 65 anni in crescita. Eugenio Giani presidente Regoone Toscana: "In un momento in cui la politica di coesione sta subendo una tendenza alla centralizzazione".

La Commissione europea ha pubblicato l'ottava relazione sulla coesione, presentando un primo quadro dell'impatto della pandemia da COVID-19 a livello regionale. Nel rapporto si mostrano anche le tendenze sia positive che negative nelle regioni, città e zone rurali dell'UE. 

L'ottava relazione valuta la coesione economica, sociale e territoriale nell'UE.

Mostra che le regioni meno sviluppate hanno recuperato, ma che molte regioni in transizione sono rimaste bloccate in una trappola di sviluppo. Inoltre, il crescente divario nell'innovazione renderà più difficile il recupero per entrambi i tipi di regioni.

A livello UE, i tassi di occupazione sono ora più alti di prima della crisi economica del 2008, ma le disparità regionali sono ancora al di sopra del loro livello pre-crisi. Il cambiamento demografico influenzerà tutte le regioni nei prossimi decenni.

Secondo la CE le regioni dovrebbero adattarsi a una forza lavoro e a un corpo studentesco in diminuzione e a una popolazione in crescita che ha 65 anni e più. 

La rete europea CRPM ha accolto con favore la pubblicazione dell'ottavo rapporto sulla coesione da parte della Commissione europea, che avvia una riflessione puntuale sul posto della politica di coesione nel futuro quadro finanziario pluriennale dell'UE.

Il presidente della Regione Toscana e vicepresidente della rete CRPM per la politica di coesione Eugenio Giani ha dichiarato:  "Le forti raccomandazioni dell'ottava relazione sulla coesione, che rafforzano il principio della governance multilivello e degli investimenti sul territorio, sono particolarmente significative in un momento in cui la politica di coesione sta subendo una tendenza alla centralizzazione".

Il consolidamento fiscale dopo la crisi del 2008 ha ridotto gli investimenti pubblici e non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi. Di conseguenza, il finanziamento della politica di coesione è diventato sempre più importante, passando dall'equivalente del 34% al 51% degli investimenti pubblici tra il periodo 2007-2013 e quello 2014-2020. 

Il rapporto sottolinea che le transizioni verdi e digitali saranno i motori principali della crescita dell'UE, ma sostiene che, senza un'adeguata azione politica, potrebbero apparire nuove disparità economiche, sociali e territoriali. Esso lancia una riflessione su come la politica di coesione dovrebbe evolvere per rispondere a queste sfide.

Maggiori informazioni:
8° Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale
Versione breve   
Comunicazione sull'ottava relazione sulla coesione: La coesione in Europa verso il 2050
Mappe   
7° Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale
6° Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale
 

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Aggiornato al:
18.02.2022
Article ID:
98908975