La nuova vita dei castagni da frutto della regione Toscana

Con questo progetto si sono introdotte nuove tecniche nella coltivazione del castagno in Toscana. Articolato in due fasi distinte, il progetto ha dapprima individuato alcuni castagneti  successivamente oggetto di numerosi prelievi al fine di verificare la presenza di organismi dannosi e di organismi utili, (utilizzati in seguito per combattere le specie dannose). La seconda fase del progetto ha riguardato la trasformazione degli scarti della potatura in carbone vegetale trasformato poi in fertilizzante naturale. Il progetto ha consentito la creazione di una nuova fonte di reddito e, tra le altre, la nascita di nuovi sbocchi occupazionali

Progetto: Ingeca

Capofila: Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI)

Partner del progetto: 6 (aziende, enti di ricerca, università, organizzazioni, ecc.)


Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022: Progetto finanziato nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei), bando PSGO (Progetti speciali dei Gruppi operativi) (misure 16.2, 1.2, 1.3)

Importo: contributo erogato 299.732,00 euro

Durata: 2019 - 2022

Il progetto

Negli ultimi decenni mutamenti climatici, economici e sociali hanno messo in ginocchio la coltivazione del castagno in Toscana. Per tali motivi, i castagneti, nel tempo, sono andati incontro a un inevitabile declino e invecchiamento fisiologico, dovuto in particolar modo a continui attacchi parassitari. Inoltre, i metodi di coltura tradizionali si sono rivelati inefficaci, rendendo scarsa la redditività del settore. Un fenomeno che induce la popolazione a lasciare le aree rurali interne, con la conseguente incuria dei territori che lasciano piede libero a frane e incendi.

Per far fronte a tali criticità il Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (DAGRi) dell’Università di Firenze ha elaborato un progetto, con il contributo del Psr Toscana 2014-2022, finalizzato a introdurre nel settore nuove tecniche colturali economicamente sostenibili.

Il progetto ha visto due fasi di realizzazione: in prima battuta sono stati introdotti nelle coltivazioni di castagno protocolli di difesa biologica già largamente sperimentati e validati in altri contesti colturali. Nei castagneti individuati per la sperimentazione sono stati effettuati numerosi prelievi per verificare la presenza di organismi dannosi e di quelli utili. Questi ultimi, in particolare, sono stati utilizzati per combattere le specie dannose (agenti di biocontrollo).

Un’attenta attività di monitoraggio, infine, ha permesso di verificare l’efficacia degli interventi nel tempo.

La seconda fase del progetto ha riguardato la trasformazione di scarti di potatura in biochar, ossia carbone vegetale che si ottiene attraverso un procedimento che sottopone gli scarti di potatura a una fonte di calore in assenza totale di ossigeno (pirolisi), trasformandolo in fertilizzante naturale. Questa fase di progetto ha visto anche il coinvolgimento dell’Università di Viterbo per la realizzazione di un prototipo di carbonaia mobile per il recupero delle potature e la loro trasformazione.

Il progetto è stato affiancato da un’intensa attività di divulgazione dei risultati che ha permesso di mettere in contatto i produttori toscani con diverse realtà produttive del territorio nazionale, condividendo metodi di produzione e gestione dei castagneti.

Risultati

L’introduzione di buone pratiche gestionali, la conseguente riduzione dell’incidenza degli attacchi parassitari e la produzione di biochar hanno portato significativi vantaggi per il comparto di produzione delle castagne sia in termini economici che ambientali, come:

  • l’incremento della produzione e la creazione di una nuova fonte di reddito
  • la nascita di nuove opportunità occupazionali
  • lo sviluppo sociale del territorio
  • la conservazione dell’integrità ecologica e della biodiversità dei castagneti

L’intervento ha consentito, inoltre, la rivitalizzazione di un settore, avvenuta anche grazie agli scambi tra realtà produttive differenti che hanno consentito di mettere a fattor comune problemi e soluzioni tipici del settore.

I numeri del progetto

1 nuovo protocollo di difesa biologica
1 nuovo prodotto sul mercato

Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022

 

Parole chiave: Innovazione, psgo, attacchi parassitari, tecnica colturale, valorizzazione del prodotto, diversificazione del reddito, competitività, diversificazione agricola e forestale, gestione del paesaggio e del territorio

 

 

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Aggiornato al:
05.02.2024
Article ID:
185812121