Luppolo a km 0 per una birra “Made in Tuscany”

Il progetto Hops punta a introdurre in Toscana una coltivazione del luppolo di alta qualità per la produzione di birra artigianale. Il luppolo autoctono spontaneo toscano è ricco di sostanze amaricanti, aromatizzanti e polifenoli rispetto alle colture commerciali estere


Progetto HOPS-TUSCANY Sviluppo della coltivazione di luppolo toscano per la produzione di birre artigianali made in Tuscany

Capofila: Birrificio Valdarno Superiore srl

Partner del progetto: 5 partner (aziende agricole, birrifici, enti di ricerca, enti di formazione, ecc.)


Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022: Progetto finanziato nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei), bando PSGO (Progetti speciali dei Gruppi operativi) (misure 16.2, 1.1, 1.2)

Importo: contributo erogato, 137.129,63 euro

Durata: 2019 - 2022


Il progetto

L'importanza del luppolo nella produzione della birra deriva non tanto dalla quantità impiegata, che è ridotta, quanto dalla qualità dei coni, i fiori, che contengono sostanze in grado di dare alla birra quelle caratteristiche tipiche come l’aroma e la stabilità della schiuma. Il luppolo è una pianta erbacea molto diffusa allo stato spontaneo nel centro e nord Italia, ma quasi assente come coltivazione, mentre la richiesta dei birrifici artigianali di poter lavorare materie prime locali, anche biologiche, è in continua crescita.

Grazie al cofinanziamento del PSR Toscana 2014-2022, il progetto Hops punta a introdurre in Toscana una coltivazione del luppolo di alta qualità per la produzione di birra artigianale. Infatti,
il luppolo autoctono spontaneo toscano risulta ricco di sostanze amaricanti, aromatizzanti e polifenoli rispetto alle colture commerciali estere, che tra l’altro si adattano difficilmente alle condizioni locali.

Proprio per rispondere a questa esigenza, con il progetto i partner coinvolti si sono posti l’obiettivo di introdurre diverse forme di innovazione:

  • di prodotto: produrre birra artigianale e tipica, usando il luppolo prodotto localmente, e valutare le sue proprietà aromatiche e gustative
     
  • di processo: realizzare impianti di luppolo con l’introduzione di specifiche tecniche adatte ai terreni toscani
     
  • di filiera: realizzare a livello regionale un sistema di filiera corta per la commercializzazione e l’impiego del luppolo

Infatti, le aziende agricole partner del progetto hanno iniziato a coltivare luppolo caratterizzato da una maggiore qualità dei coni per destinarlo alla produzione di birra. Anche altre aziende locali hanno seguito il loro esempio, iniziando a creare una filiera a km 0.


Risultati

Il progetto Hops Tuscany ha dimostrato che le piante di luppolo crescono bene nel territorio toscano, sia in collina che in pianura.

Si tratta del primo progetto sul luppolo nei Psgo italiani. Dalla collaborazione con il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) è nato il Tavolo permanente sul luppolo in Italia per migliorare la resa e la redditività dei luppoleti.

Il progetto ha permesso la nascita del weekend col luppolo toscano (in collaborazione con Cna Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), che propone la visita nei luppoleti toscani con degustazione in birrificio.

L’obiettivo è quello di creare il blasone del luppolo toscano ovvero un vero e proprio brand per i piccoli birrifici toscani, che possa diventare un simbolo riconosciuto a livello nazionale e permettere a tante piccole aziende di conquistare una fetta di mercato.

I risultati raggiunti aprono alla possibilità di estendere la coltivazione del luppolo a contesti diversi e terreni più ampi e di creare dei veri e propri disciplinari di coltivazione, essiccatura e stoccaggio.

I dati raccolti con la sperimentazione, anche quelli economici, forniscono spunti di investimento per gli imprenditori agricoli. Durante gli incontri e i corsi svolti sono infatti emerse altre possibilità di impiego del luppolo, ad esempio in erboristeria (tisane, decotti), cosmesi, benessere, e come tintura vegetale. Inoltre, i suoi scarti (tralci di potatura oppure luppolo post bollitura) possono essere impiegati per realizzare fertilizzanti o compost, in linea con gli obiettivi di economia circolare e di recupero degli scarti.


I numeri del progetto

  • 5 partner coinvolti
     
  • 23 specie autoctone di luppolo individuate dall’Università di Firenze che possono essere coltivate in Toscana;
     
  • realizzazione di 2 luppoleti gemelli (su terreni con caratteristiche opposte) con filari di una specie autoctona e una specie commerciale (americana – californiana). Sulla base dell’esperienza fatta è stato scritto un disciplinare di lavorazione e delle schede tecniche sull’essiccatura e lo stoccaggio;
     
  • definizione di un vademecum sul mondo della coltivazione del luppolo in Toscana (altezza filari, introduzione del luppolo nano, studi sull’utilizzo alternativo del luppolo);
     
  • produzione di 2 birre artigianali e tipiche, con valutazione delle proprietà aromatiche e gustative.
     

Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022


Parole chiave: Innovazione, psgo, competitività e diversificazione agricola e forestale, risorse genetiche, sistemi di produzione agricola

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Aggiornato al:
09.02.2024
Article ID:
185515644