Forte impatto della crisi energetica sui consumi

La Commissione europea ha pubblicato i risultati del Quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023, un'indagine sulle abitudini di consumo negli Stati membri dell'UE, nonché in Islanda e Norvegia.

I dati mostrano che quasi la metà dei consumatori (48%) era preoccupata di poter pagare le bollette e una grande maggioranza (71%) ha adottato misure per ridurre il consumo di energia a casa. Inoltre, la stragrande maggioranza dei consumatori ha espresso preoccupazioni per la propria sicurezza online, in particolare il 94% ha dichiarato di essere preoccupato per la pubblicità mirata online.

Principali risultati del Quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023

  • Il 48% degli intervistati ha espresso preoccupazione per la capacità di pagare le bollette, compresi i mutui e i trasporti per andare al lavoro. Più di un terzo ha dichiarato di aver attinto ai propri risparmi (37%) e uno su dieci ha registrato un aumento del proprio mutuo, in particolare a causa dei tassi di interesse variabili.
     
  • In risposta agli aumenti dei prezzi dell'energia, più della metà dei consumatori dichiara di aver cambiato le proprie abitudini, sia per risparmiare energia a casa (71%), sia per utilizzare le sovvenzioni pubbliche per le misure di efficienza energetica e/o per cambiare l'uso dei trasporti (28%).
     
  • Sebbene la stragrande maggioranza dei consumatori ritenga di dover fare personalmente di più per contribuire alla transizione verde e alla lotta ai cambiamenti climatici, si sono divisi in merito alla misura in cui l'impatto ambientale di beni e servizi influenza le loro scelte: Il 43% ha dichiarato di non essere per nulla influenzato dalle preoccupazioni ambientali nelle proprie decisioni di acquisto.

    Esistono anche grandi variazioni tra i vari settori, con le automobili in cima alla lista in termini di importanza dell'impatto ambientale percepito dai consumatori al momento della scelta (81%). Inoltre, i consumatori hanno espresso meno convinzioni sull'affidabilità delle dichiarazioni ambientali rispetto al 2020 (-5 punti percentuali), il che potrebbe essere attribuito a una maggiore consapevolezza del greenwashing.
     
  • Con l'aumento delle vendite di e-commerce di anno in anno, i consumatori sono sempre più esposti a frequenti pratiche sleali online. Le tre pratiche più frequentemente segnalate sono state: pubblicità online mirata a livello personale (76%), pubblicità nascosta nei risultati di ricerca (75%) e recensioni insincere dei consumatori (69%). Per quanto riguarda in particolare la pubblicità online, il 94% ha espresso preoccupazioni al riguardo, mentre il 70% è preoccupato per l'uso inappropriato e la condivisione di dati personali, il 66% per la raccolta di dati online e la relativa profilazione senza esplicita conoscenza o consenso e il 57% per l'installazione di cookie.

I risultati sono stati discussi tra i partecipanti al vertice annuale della Commissione sui consumatori, oltre 400 partecipanti, tra cui i ministri dell'UE degli Stati membri dell'attuale e della prossima presidenza del Consiglio (Svezia, Spagna, Belgio e Ungheria), hanno discusso della protezione dei consumatori durante le crisi, dei risultati ottenuti con la Nuova agenda dei consumatori e del futuro della politica dei consumatori dell'UE, compreso il modo per affrontare meglio le sfide digitali.

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Aggiornato al:
19.04.2023
Article ID:
151633833