Emergenza immigrazione a Lampedusa, la presidente Commisione UE presenta le azioni immediate

Tenuto conto dell'evoluzione della situazione a Lampedusa, e riconoscendo la crescente pressione esercitata lungo diverse rotte migratorie, la presidente della Commissione europea ha presentato la seguente serie di azioni immediate, da realizzare nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali:

1.    Rafforzamento del sostegno all'Italia da parte dell'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (EUAA) e della guardia di frontiera e costiera europea (Frontex) per gestire l'elevato afflusso di migranti, al fine di garantire la registrazione degli arrivi, il rilevamento delle impronte digitali, il debriefing e l'indirizzamento verso le autorità competenti.

2.    Sostegno al trasferimento delle persone fuori da Lampedusa, anche verso altri Stati membri, avvalendosi del meccanismo volontario di solidarietà e prestando particolare attenzione ai minori non accompagnati e alle donne.

3.    Rafforzamento dei rimpatri, avviando rinnovati e concertati contatti con i principali paesi di origine dei nuovi arrivi, vale a dire Guinea, Costa d'Avorio, Senegal e Burkina Faso, in modo da migliorare la cooperazione e facilitare la riammissione, e aumento del sostegno da parte di Frontex, anche per quanto riguarda la formazione e lo sviluppo delle capacità, per garantire la rapida attuazione dei rimpatri.

4.    Sostegno alla prevenzione delle partenze, istituendo partenariati operativi con i paesi di origine e di transito per la lotta al traffico di migranti. Ciò include la possibilità di un accordo di lavoro tra la Tunisia e Frontex e una task force di coordinamento all'interno di Europol incentrata sulla lotta al traffico di migranti lungo la rotta verso la Tunisia e poi verso Lampedusa. 

5.    Rafforzamento della sorveglianza di frontiera aerea e marittima, anche attraverso Frontex, e studio di opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo. Accelerazione, inoltre, nella fornitura di attrezzature e rafforzamento della formazione delle guardie costiere tunisine e di altre autorità di contrasto. 

6.    Adozione di misure per limitare l'uso di imbarcazioni non idonee alla navigazione e adozione di azioni per contrastare le catene di approvvigionamento e e la logistica dei trafficanti e per garantire lo smantellamento delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati. 

7.    Aumento del sostegno da parte dell'EUAA per l'applicazione di procedure di frontiera rapide e accelerate, compreso l'uso del concetto di paese di origine sicuro, il rifiuto di domande manifestamente infondate, l'emissione di divieti d'ingresso e la loro registrazione nel sistema d'informazione Schengen (SIS).

8.    Aumento delle campagne di sensibilizzazione e comunicazione per scoraggiare le traversate del Mediterraneo, continuando a lavorare per offrire alternative quali l'ammissione umanitaria e i percorsi legali.

9.    Cooperazione più intensa con l'UNHCR e l'OIM per adottare un approccio globale basato sulle rotte al fine di garantire la protezione lungo il percorso e aumentare il rimpatrio volontario assistito dai paesi di transito.

10.     Attuazione del protocollo d'intesa UE-Tunisia, e priorità alle azioni con impatto immediato per affrontare la situazione attuale e agevolare la contrattazione di nuovi progetti nel quadro di tale protocollo.
 

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Aggiornato al:
27.09.2023
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168824094