La douglasia per una nuova filiera del legno in Toscana

Riscoprire la douglasia e creare una nuova filiera del legno in Toscana, questo il principale obiettivo del progetto. L’abete di Douglas, presente sul territorio appenninico negli anni ‘40, è una specie forestale esotica che fino al 1960 ha riscosso grande successo in Italia. La coltivazione di questo abete poi lasciò lo spazio a specie autoctone per poi essere nuovamente portato in vita dai beneficiari del progetto unitamente all’Università degli studi di Firenze. Questa nuova filiera del legno ha consentito una grande valorizzazione del prodotto, nonché l’apertura di un dialogo proficuo tra il mondo della ricerca e la produzione


Progetto: DO.NA.TO Douglasiete Naturali Toscane

Capofila: Società agricola Futuro verde S.R.L

Partner del progetto: 15 partner (aziende, enti di ricerca, università, organizzazioni, ecc.)


Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022: Progetto finanziato nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei), bando PSGO (Progetti speciali dei Gruppi operativi) (misure 16.2, 1.1, 1.2, 1.3)

Importo: contributo erogato 361.621,50 euro

Durata: 2019 - 2021

Il progetto

Orazio La Marca è un professore dell’Università di Firenze. Nel 2017 nasce la sua idea: realizzare un progetto per rivitalizzare l’interesse per la douglasia, una specie forestale esotica che, dagli anni ’40 fino agli anni ’60, ha riscosso grande successo in Italia per i suoi ottimi risultati dal punto di vista produttivo e di adattamento al clima appenninico. Una coltivazione che, tuttavia, è stata progressivamente abbandonata, dando spazio a specie autoctone.
Orazio propone la sua idea dapprima a un ristretto numero di partner e successivamente viene costruito un vero gruppo operativo con ben 15 partner aderenti tra istituti scientifici, gestori forestali pubblici e privati, agenzia formativa, impresa di comunicazione, istituzione culturale. Capofila del progetto è la Società agricola Futuro verde S.r.l., attiva nel settore della gestione forestale e in particolare delle utilizzazioni boschive per la produzione di biomassa. È una delle più importanti aziende del settore in Toscana con la gestione di circa 1.000 ettari di terreno, in massima parte coperti da boschi. Nasce così il progetto definitivo: riscoprire la douglasia e creare una nuova filiera del legno in Toscana. 

L’abete di Douglas, rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo della selvicoltura toscana: è una specie sufficientemente plastica e rustica, resiste alla siccità estiva, cresce velocemente, producendo ottimo legname apprezzato dall’industria di trasformazione, è poco esposta ad agenti fungini, è in grado di catturare i gas serra (CO₂). Le sue caratteristiche la rendono particolarmente efficace nella lotta ai cambiamenti climatici, diversamente dalle specie autoctone come l’abete bianco e rosso che soffrono nei periodi di prolungata siccità.

Grazie al cofinanziamento del Psr Toscana 2014-2020, è stato possibile elaborare protocolli di gestione delle douglasiete, finalizzati a ottenere il rinnovamento naturale del suolo boschivo. I protocolli sono stati monitorati all’interno di aree dimostrative realizzate presso zone forestali gestite dai partner. Sono state caratterizzate le piante presenti negli arboreti della frazione di Faltona, è stata cioè determinata la loro composizione per selezionare quelle con le caratteristiche migliori. Le piantine innestate con le migliori provenienze selezionate sono state impiantate in due campi sperimentali per ottenerne la conservazione delle caratteristiche genetiche e la produzione a medio termine di legname di alta qualità. I campi rappresentano, inoltre, una preziosa riserva di semi, innesti e talee specificatamente testati per vivere nel territorio toscano, utilizzabili dalle imprese e dagli enti pubblici per attività di forestazione.
Il progetto, inoltre, ha posto le basi per il raggiungimento di ulteriori obiettivi a lungo termine, come la strutturazione di una filiera del legno di Douglas toscano e la valorizzazione del legname prodotto, mediante l’individuazione di settori di impiego alternativi e più remunerativi.
Grande attenzione, infine, è stata dedicata all’organizzazione di visite aziendali presso i complessi forestali gestiti dai partner e le aree dimostrative realizzate, e all’organizzazione di workshop formativi sull’applicazione dei protocolli di gestione individuati.

Risultati

Le piante di douglasia sono una fondamentale risorsa sia per la loro capacità di imprigionare i gas serra, sia perché sono in grado di sostituire specie arboree autoctone che soffrono situazioni di prolungata siccità ed eventi atmosferici estremi. Inoltre, le caratteristiche del loro legno, migliorate attraverso un’attenta selezione genetica e adeguati protocolli di gestione delle colture, consentiranno di aprire nuovi scenari commerciali di medio e lungo termine.
L’intraprendenza del professor Orazio ha permesso di raggiungere importanti risultati sia in termini ambientali che economici, come:

  • il miglioramento della qualità del legno
  • l’ingresso in nuovi settori commerciali attraverso l’individuazione di nuove applicazioni del legname di Douglas
  • la nascita di una nuova filiera del legno
  • la lotta ai cambiamenti climatici
  • l’aumento della collaborazione tra mondo della ricerca e mondo della produzione

I numeri del progetto

  • 15 soggetti coinvolti
  • 2 nuovi arboreti clonali realizzati
  • 1 nuova filiera del legno avviata

Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022
 

Parole chiave: Innovazione, psgo, cambiamenti climatici, selvicoltura, filiera vivaistica

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Aggiornato al:
05.02.2024
Article ID:
185720096