La tecnologia al servizio delle viti toscane

Il progetto Digivit nasce dalla volontà di monitorare il processo di produzione del vino con criteri meno empirici e più scientifici grazie allo sviluppo di algoritmi i quali, applicati alle immagini delle viti fornite dai droni, siano in grado di riconoscere la maturazione dei grappoli. Unitamente ad un’accurata analisi cromatica degli acini, si arriva con ciò ad una stima concreta della maturazione fenolica dell’uva. Avere ottimizzato e reso più snello questo delicato processo ha permesso parimenti di migliorare la sicurezza dei tecnici, insieme alla sostenibilità economica e sociale

Progetto: Digivit viticoltura digitale in Toscana

Capofila: Consiglio Nazionale per le ricerche Istituto per la bioeconomia dipartimento di scienze bioagroalimentari Firenze

Partner del progetto: 5 partner (aziende, enti di ricerca, università, organizzazioni, ecc.)


Programma di sviluppo rurale (Psr) Feasr 2014-2022: Progetto finanziato nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione (Pei), bando PSGO (Progetti speciali dei Gruppi operativi) (misure 16.2, 1.2)

Importo: contributo erogato 220.000,00 euro

Durata: 2014 - 2022

Il progetto

Per le aziende vitivinicole è molto importante fare delle stime riguardo alla quantità e alla qualità della produzione in modo da poter calcolare il momento migliore per effettuare la vendemmia e gestire le attività della cantina. Spesso gli agronomi sono costretti a trascorrere ore nei campi sotto il sole e su terreni impervi per osservare da vicino i filari e valutare il grado di sviluppo degli acini d’uva. Gli operatori raccolgono alcuni acini da grappoli scelti a campione e li fanno analizzare in laboratorio, dove vengono valutati il grado di maturazione e la concentrazione di sostanze fenoliche. Questo processo richiede tempo e risorse e si basa sulle decisioni soggettive degli agronomi e sulla raccolta di campioni che potrebbero non rappresentare al meglio la varietà delle viti. Grazie al supporto del Psr Toscana 2014-2022, il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) attraverso l’Istituto per la bio-economia – IBE ha realizzato un progetto che permette di migliorare questo processo di monitoraggio. 

Nato nel 2019 dalla fusione dell’Istituto di biometeorologia (IBIMET) e dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (IVALSA), l’IBE ha contribuito allo sviluppo di uno strumento che permette alle aziende vitivinicole toscane di avere una stima precoce della quantità e della qualità della loro produzione.

Attraverso l’uso di immagini a altissima definizione raccolte da droni, i tecnici delle aziende possono valutare in maniera oggettiva e rapida le variazioni cromatiche e le caratteristiche dei singoli grappoli d’uva. Questo permette un monitoraggio molto più preciso del livello di maturazione e fornisce un quadro più dettagliato delle condizioni reali del vigneto. 

Il progetto ha previsto 3 azioni:

  • monitoraggio della produzione e sviluppo di algoritmi di riconoscimento dei grappoli, stima delle rese e analisi cromatica per la stima della maturazione fenolica
  • sviluppo di 2 droni finalizzati alla mappatura spaziale e ai rilievi rapidi in alto dettaglio dei grappoli
  • disseminazione dei risultati ottenuti ai diversi soggetti coinvolti nella filiera vitivinicola e alle istituzioni.

Risultati

Il progetto ha fornito una soluzione che consente di ottimizzare il processo di stima dei costi e della qualità, rendendolo più veloce, affidabile e oggettivo. Applicando algoritmi di analisi alle immagini acquisite dai droni, è possibile monitorare rapidamente tutti i grappoli di una determinata area. Diverse aziende vitivinicole toscane hanno sperimentato il modello di Digivit, mentre società che vendono DSS (Decision Support System) hanno chiesto di trasferire il metodo sulle loro app.

Un altro risultato del progetto è la sua sostenibilità economica e sociale. Grazie alle informazioni dettagliate, le aziende possono intervenire con azioni mirate per risolvere eventuali problemi e evitare sprechi di risorse. È migliorata la sicurezza dei tecnici, che non devono più trascorrere ore nei campi per l’osservazione e la raccolta di campioni.

È stato avviato lo sviluppo di un’app per dispositivi mobili, che permette di analizzare le immagini acquisite tramite fotocamera, senza bisogno di ricorrere ai droni. Questo rende il monitoraggio ancora più semplice e immediato e può essere facilmente esteso anche a altri tipi di coltivazioni.

I numeri del progetto

5 partner
2 droni
1 app per dispositivi mobili
3 aziende pilota
100 partecipanti all’evento finale
 

Per maggiori informazioni: misure del Psr Feasr 2014-2022 Toscana 2014 - 2022

 

Parole chiave: Innovazione, psgo, viticoltura di precisione, miglioramento dei processi produttivi

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Aggiornato al:
05.02.2024
Article ID:
185854621