Contributi per videosorveglianza e riqualificazione urbana

Non serve la politica dello ‘sceriffo’, almeno non solo quella. La ricetta per avere città e quartieri più sicuri passa anche da una loro rivitalizzazione. Almeno questa è la via scelta dalle Regione Toscana, che non ha competenze dirette sull’ordine pubblico, ma ha messo a sistema le sperimentazioni condotte in questa legislatura con una legge sulla sicurezza integrata approvata a febbraio 2020. Prima c’era stato anche un libro bianco, scritto in modo partecipato.

La sicurezza è un po’ un puzzle che necessita di politiche integrate ed è questo il filo rosso che ha guidato l’approccio. È stato fatto finanziando progetti di videosorveglianza nelle città più grandi e nei piccoli comuni, rinforzando le polizie municipali con ‘vigili di quartiere’ nelle zone più fragili, formando gli agenti, ma anche riqualificando parti di città e provando a ricucire le comunità che vi abitano, rivitalizzando cioè quei luoghi ‘difficili’ e percepiti come ‘insicuri’ perché un luogo più sicuro e frequentato è maggiormente sicuro. Come? Ripensando gli spazi urbani ad esempio, rinsaldando legami di vicinato che si erano allentati, facendo riaprire negozi e fondi che avevano tirato giù le saracinesche, provando ad aggredire ogni forma di disagio, lavorando insomma sulla prevenzione prima ancora che sulla repressione.

Sfiorano i diciannove milioni di euro complessivamente investiti dal 2015 per sostenere i progetti presentati dai Comuni. Quasi sei milioni di euro riguardano le telecamere, ora anche ‘intelligenti’ e che dovranno funzionare in rete: duecentocinquanta i comuni interessati, la quasi totalità. Oltre un milione e ottocentomila euro sono serviti e in parte serviranno per finanziare 34 progetti di rivitalizzazione di quartieri ed aree difficili. Tre milioni dal 2019 al 2021 (9 milioni in tutto) è il contributo sui progetti di polizia di prossimità che interessa quindici comuni, a cui se ne sommano adesso altri 25, più circoscritti, finanziati con 635 mila euro.  La Regione ha sostenuto con oltre un milione e 300 mila euro  anche la formazione dei vigili urbani. Diciannove milioni in tutto, per l’appunto. Ma se si considerasse anche la riorganizzazione urbanistica di spicchi di città, ripensati per essere più accoglienti e dunque anche meno disagiati e percepiti come più sicuri, si dovrebbero aggiungere altri 44 milioni, che interessano otto diversi progetti.

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Aggiornato al:
10.09.2020
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25515729

chiuso in redazione il 15 luglio 2020