Commissione europea: il pacchetto infrazioni di febbraio 2025

Commissione europea: il pacchetto infrazioni di febbraio 2025

Nel suo regolare pacchetto di decisioni di infrazione, la Commissione europea persegue azioni legali contro gli Stati membri per non aver rispettato i loro obblighi ai sensi del diritto dell'UE. Tali decisioni, che riguardano vari settori e ambiti politici dell'UE, mirano a garantire la corretta applicazione del diritto dell'UE a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Nell'elenco delle decisioni di infrazione di febbraio figura un parere motivato che interessa anche l’Italia. 

La Commissione esorta BULGARIA, SPAGNA, FRANCIA, ITALIA, CIPRO, PAESI BASSI, SLOVACCHIA e SVEZIA a recepire le norme dell'UE che accelerano le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile.

La Commissione europea ha deciso di inviare pareri motivati alla Bulgaria (INFR(2024)0211), alla Spagna (INFR(2024)0224), alla Francia (INFR(2024)0227), all'Italia (INFR(2024)0232), a Cipro (INFR(2024)0213), ai Paesi Bassi (INFR(2024)0241), alla Slovacchia (INFR(2024)0252) e alla Svezia (INFR(2024)0249) per non aver recepito nel diritto nazionale le norme dell'UE che accelerano le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile di cui alla direttiva (UE) 2023/2413.

La direttiva modifica la direttiva sulle energie rinnovabili (direttiva (UE) 2018/2001) introducendo nuove norme per semplificare e abbreviare le procedure di autorizzazione sia per i progetti di energia rinnovabile che per i progetti infrastrutturali necessari per integrare la capacità aggiuntiva nel sistema elettrico.

Comprende termini chiari per le procedure di rilascio delle autorizzazioni mirate a tecnologie o tipi di progetti specifici. Introduce inoltre la presunzione che i progetti di energia rinnovabile, lo stoccaggio e la relativa infrastruttura di rete rivestano un interesse pubblico prevalente.

i è inoltre l'obbligo per gli Stati membri di progettare "aree di accelerazione rinnovabili" in cui i progetti possano beneficiare di termini più brevi per le autorizzazioni, dato il basso impatto ambientale. Il termine per recepire tali disposizioni nel diritto nazionale era il 1o luglio 2024. Nel settembre 2024 la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a 26 Stati membri per non aver recepito pienamente la direttiva nel diritto nazionale.

Dopo aver esaminato le risposte degli otto Stati membri, la Commissione ha deciso di inviare pareri motivati alla Spagna, all'Italia, a Cipro, alla Slovacchia e alla Svezia per non aver notificato le misure di recepimento e alla Bulgaria, alla Francia e ai Paesi Bassi per non aver fornito informazioni sufficientemente chiare e precise sul modo in cui le loro misure di recepimento recepiscono ciascuna delle disposizioni della direttiva.

li otto Stati membri dispongono ora di due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione può decidere di deferire i casi alla Corte di giustizia dell'Unione europea.  

Per maggiori informazioni sulla storia di un caso, è possibile consultare

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