UE rafforza la sua protezione dalla coercizione economica

La Commissione europea ha proposto un nuovo strumento per contrastare l'uso della coercizione economica da parte dei paesi terzi. Si tratta di uno strumento giuridico creato per reagire alle pressioni economiche cui l'UE e gli Stati membri sono stati intenzionalmente esposti negli ultimi anni. Rafforza l'insieme di strumenti a disposizione dell'UE consentendole di difendersi meglio sulla scena mondiale.

L'obiettivo è dissuadere i paesi terzi dal limitare o minacciare di restringere gli scambi o gli investimenti per provocare cambiamenti nelle politiche dell'UE in ambiti quali la politica fiscale, la sicurezza alimentare o i cambiamenti climatici. Eventuali contromisure adottate dall'UE sarebbero messe in atto se non c'è altro modo per affrontare l'intimidazione economica, che può assumere molte forme, come l'uso esplicito, da parte di paesi terzi, della coercizione e degli strumenti di difesa commerciale contro l'UE, l'esecuzione di controlli selettivi alle frontiere o sulla sicurezza alimentare di merci provenienti da un determinato paese dell'UE o anche il boicottaggio di merci aventi una determinata origine. Con tale strumento si mira a preservare il diritto legittimo dell'UE e degli Stati membri di compiere scelte politiche e di prendere decisioni e a prevenire gravi interferenze nella sovranità dell'UE o degli Stati membri.

Questo nuovo strumento permetterà all'UE di rispondere ai casi di coercizione economica in modo strutturato e uniforme. È oggetto di un quadro legislativo specifico che garantisce prevedibilità e trasparenza, sottolineando l'adesione dell'UE a un approccio basato su norme, anche a livello internazionale.

L'UE si impegnerà direttamente con il paese interessato per porre fine all'intimidazione economica. Se quest'ultima non cessa immediatamente, il nuovo strumento consentirà all'UE di reagire con rapidità ed efficacia, fornendo una risposta su misura e proporzionata per ogni situazione, dall'imposizione di dazi alla restrizione delle importazioni dal paese in questione, da restrizioni sui servizi o sugli investimenti a misure per limitare l'accesso del paese in questione al mercato interno dell'UE.

La proposta dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Unione europea. Nei prossimi due mesi le parti interessate e i cittadini potranno fornire ulteriori riscontri, sui quali la Commissione UE riferirà al Parlamento e al Consiglio.

Maggiori informazioni:
Proposta della Commissione UE relativa a uno strumento anticoercizione
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla proposta della Commissione relativa a uno strumento anticoercizione
Spiegazione del processo per l'uso dello strumento anticoercizione
Relazione sulla valutazione d'impatto
Sito web della DG TRADE sulla lotta alla coercizione
Dichiarazione comune della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo relativa a uno strumento per scoraggiare e contrastare le azioni coercitive di paesi terzi
 

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Aggiornato al:
16.12.2021
Article ID:
88006035