
La malattia
E' una malattia infettiva molto contagiosa e potenzialmente grave causata da un polio-virus (tipo1,2 o 3), appartenente al genere enterovirus, che penetra nel nostro organismo per via oro-fecale (cioè il virus entra nell'organismo attraverso la bocca e viene eliminato con le feci), attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati.Talvolta l’infezione avviene anche per contatto tramite le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti malati o portatori sani.
Una volta penetrato nell'organismo il virus può decorrere in maniera asintomatica oppure con sintomi simil-influenzali ma può anche provocare paralisi dei muscoli (impossibilità a muovere braccia e gambe) e morte (per paralisi dei muscoli della respirazione) perché colpisce le cellule nervose distruggendole. Alcune persone possono recuperare la funzionalità muscolare ma sono possibili ricadute dopo 20-40 anni con dolori muscolari e progressivo indebolimento Il virus tipo 1 è quello che più comunemente determina paralisi e rappresenta la causa più frequente delle epidemie.
L’uomo rappresenta l’unico serbatoio naturale del virus della poliomielite, che può colpire persone di tutte le età ma principalmente si manifesta nei bambini sotto i tre anni.
Perché vaccinarsi
Non esiste una cura per la poliomielite, ma è possibile prevenirla con una vaccinazione sicura ed efficace.
Grazie all'introduzione del vaccino contro la Poliomielite si è ottenuta una riduzione dei casi, tanto che nel 2002 la Regione europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è stata dichiarata libera da polio.
La malattia attualmente è ancora endemica in due Paesi: Afghanistan, Pakistan. Epidemie o singoli casi di poliomielite si sono verificati recentemente in Paesi che da tempo avevano eliminato questa malattia.
La persistenza di focolai endemici, anche se localizzati in pochi Paesi, costituisce un rischio per le aree dichiarate libere da malattia; infatti da queste zone (realtà geografiche da cui provengono o transitano flussi migratori), si è verificata recentemente la reintroduzione di poliovirus in Paesi già certificati "polio-free".Pertanto il livello di attenzione e sorveglianza è tornato ad essere alto anche nella Regione europea.
Non vaccinare contro la polio può essere molto pericoloso perché, soprattutto se il numero dei soggetti non immuni diventa elevato (maggiore dell'1-5% della popolazione), l'epidemia può sempre verificarsi, anche in Paesi industrializzati. Ciò va tenuto presente in un Paese come il nostro, in cui vi è una forte immigrazione di persone proveniente da zone in cui la malattia è ancora presente e diffusa. Nel 2024 un'epidemia di poliovirus variante di tipo 2 a Gaza ha dimostrato che finché il virus esisterà in qualche parte del mondo tutti i Paesi rimarranno esposti al rischio.
Cosa raccomanda il calendario regionale delle vaccinazioni
Questa vaccinazione deve essere eseguita somministrando 5 dosi per via intramuscolare (ciclo di base), di cui le prime tre: a 2 mesi compiuti (dal 61°giorno), a 4 mesi compiuti (dal 121°gg) e ad almeno 10 mesi compiuti (dal 301° gg), sempre utilizzando il vaccino combinato esavalente. La quarta dose è prevista al compimento dei 5 anni di vita utilizzando il vaccino combinato tetravalente (DTPa/IPV) e la quinta dose e’ raccomandata al compimento dei 12 anni di vita utilizzando il vaccino combinato tetravalente per adulti.
La quinta dose di antipolio viene offerta gratuitamente anche a tutti i ragazzi nati nel o dopo il 1999, che siano stati immunizzati utilizzando il vaccino Salk o Sabin.
Situazioni che richiedono particolare attenzione
In presenza di particolari condizioni il personale sanitario valuterà l'opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in un ambiente protetto.
Pertanto è necessario informare sempre l'operatore sanitario nel caso di:
- reazione allergica a precedenti dosi del vaccino anti-polio o a componenti del vaccino
- malattie gravi o moderate in atto (con o senza febbre)
- gravidanza.
Prima di ogni vaccinazione, nell’ambulatorio vaccinale viene sempre effettuata un’accurata valutazione delle condizioni di salute presenti e pregresse.
Possibili reazioni indesiderate
Nella maggior parte dei casi si tratta di reazioni lievi come arrossamento e dolore nel sito di iniezione.
Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche), è estremamente basso e nella maggior parte dei casi questi effetti si verificano nei primi minuti dall'inoculazione del vaccino; pertanto dopo la vaccinazione si raccomanda di attendere 15-20 minuti prima di allontanarsi dalla struttura.
Per saperne di più
Eventuali dubbi possono essere chiariti rivolgendosi al proprio pediatra e/o agli operatori sanitari del Centro vaccinale, che potranno fornirti ulteriori notizie e chiarimenti. Oppure consultando i siti vaccinarsì.org e/o vaccinarsintoscana.org
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