Difterite, tetano e pertosse sono malattie gravi causate da batteri. La difterite e la pertosse si trasmettono da persona a persona, mentre il tetano si contrae attraverso tagli o ferite.
Le malattie
- Difterite: è una grave malattia infettiva che si trasmette per via respiratoria ed è causata da un batterio (Corynebacterium diphtheriae) che una volta entrato nell'organismo produce una tossina che può danneggiare gravemente organi e tessuti.
Solitamente la malattia inizia con mal di gola, febbre moderata, tumefazione del collo. Spesso però i batteri della difterite si moltiplicano nella faringe fino a formare una spessa membrana che ricopre la gola e le tonsille e può determinare soffocamento. Oltre a causare disturbi respiratori, le lesioni possono interessare anche il cuore portando a insufficienza cardiaca e morte. Gli anticorpi che si sviluppano una volta contratta la difterite non proteggono dalla malattia, quindi è necessario che la persona sia vaccinata per evitare che si riammali.
- Tetano: è una malattia infettiva grave che non si trasmette da persona a persona ed è causata da un bacillo produttore di una tossina. I bacilli sono in grado di sopravvivere nel terreno per lungo tempo sotto forma di spore resistenti ai comuni disinfettanti e al calore. Le spore possono penetrare nell’organismo attraverso ferite della pelle anche lievi, lacerazioni, ustioni contaminate con terra o polvere o anche attraverso l'iniezione di droghe con siringhe sporche.
Nell'organismo le spore, in assenza di ossigeno, si trasformano nel bacillo che produce una tossina neurotossica, che agisce sul sistema nervoso centrale, provocando rigidità muscolare, in particolare dei muscoli respiratori e laringei. Questa situazione può determinare la morte per asfissia acuta. Come per la difterite, gli anticorpi che si sviluppano una volta contratta la malattia non sono protettivi, è quindi necessario che la persona sia vaccinata per evitare che si riammali.
- Pertosse (o tosse canina): è una malattia molto contagiosa provocata da un batterio, che si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o gli starnuti. Esordisce con sintomi simili ad un comune raffreddore e dopo 10-14 giorni compare una tosse ostinata che rende difficoltosa la respirazione e persino l'alimentazione. Gli accessi di tosse sono costituiti da colpi di tosse violenti e ravvicinati, che si concludono con un tipico "urlo inspiratorio"; a volte gli accessi di tosse sono seguiti da conati di vomito. Nei lattanti si possono avere crisi di soffocamento.
Perché vaccinarsi
La difterite è ancora presente in Africa, America, Asia (Sud Pacifico e Medio Oriente) e anche in alcune nazioni europee. Smettere di vaccinare i bambini contro la difterite è pericoloso poiché, in caso di ricomparsa del germe, si verificano casi non solo tra i più piccoli, ma anche tra gli adulti che da tempo non si rivaccinano o che non sono mai stati immunizzati.Un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, relativo all’area Europea, evidenzia che nel 2022 è stato segnalato un numero insolitamente elevato di casi di difterite, la maggior parte dei quali si è verificata nel periodo giugno-ottobre: si tratta di 391 casi segnalati da nove paesi (Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera e Regno Unito).
Il tetano non può essere eradicato, perché non è possibile eliminare le spore dal terreno e più in generale dall'ambiente in cui viviamo. Considerando che per il tetano non funziona la cosiddetta “immunità di gregge” (il soggetto non vaccinato non viene protetto dagli altri individui vaccinati come succede per altre malattie) ogni individuo non adeguatamente vaccinato è potenzialmente a rischio di contrarre questa infezione. La maggior parte dei casi di tetano sono provocati da ferite o da escoriazioni di modesta entità. Nell’anno 2022 in Europa sono stati segnalati 53 casi di tetano, che si sono verificati principalmente in soggetti sopra i 65 anni e di sesso femminile.
La pertosse non è stata ancora eliminata in nessun Paese del mondo. Nel corso del 2023 e fino all'aprile 2024, i paesi dell'UE hanno segnalato quasi 60.000 casi di pertosse, un aumento di oltre 10 volte rispetto al 2022 e al 2021. La pertosse, malattia endemica nell'UE e nel mondo, provoca epidemie più grandi ogni 3-5 anni e, anche nei Paesi con un’elevata copertura vaccinale, rimane una sfida significativa per la salute pubblica. I bambini sotto i sei mesi, non vaccinati o parzialmente immunizzati, corrono il rischio più elevato di esiti gravi di malattia, con la maggior parte dei ricoveri ospedalieri e dei decessi legati alla pertosse che si verificano in questa fascia di età. In Italia a marzo 2024 si rileva un'incidenza della pertosse pari a 9,9 casi per milione di abitanti, contro i 127 dell'Austria, i 63 della Danimarca, gli 11,5 della Germania.
La protezione indotta dalla malattia pertosse o dalla vaccinazione effettuata in età pediatrica non è permanente ma dura circa 10 anni; pertanto, se la madre o un familiare hanno avuto la malattia o hanno fatto la vaccinazione da più di 10 anni, possono ammalarsi di nuovo di pertosse e trasmetterla al neonato.
E' importante quindi che nelle ultime settimane di gravidanza, dalla 27° alla 32°, la madre si vaccini con vaccino difterite-tetano-pertosse in modo da trasferire al nascituro una buona quantità di anticorpi in grado di proteggerlo fino a quando non avrà prodotto i propri. Anche a tutto il nucleo familiare (padre, nonni, ecc.) e a chi si prenderà cura del bambino (es. babysitter) è raccomandata l’effettuazione di una dose di richiamo del vaccino prima della nascita. La vaccinazione in gravidanza è l'unico modo certo di prevenire la pertosse nel lattante, quando la malattia può avere un andamento molto grave ed essere mortale.
Cosa raccomanda il calendario regionale delle vaccinazioni
Il ciclo di vaccinazione primario consta di tre dosi, per via intramuscolare, nel primo anno di vita: a 2 mesi compiuti (dal 61° gg), a 4 mesi compiuti (dal 121°gg) e almeno a 10 mesi compiuti (dal 301° gg) in co-somministrazione con lo Pneumococco (tuttavia altre co-somministrazioni sono possibili). Per queste tre dosi di norma viene utilizzato il vaccino esavalente (vaccino antidifterite, tetano, pertosse acellulare, polio, epatite B, Haemophilus influenzae b).
E’ poi obbligatoria una quarta dose di difterite –tetano –pertosse- polio a 5 anni. E’ inoltre necessaria una prima dose di richiamo di dTPa/IPV a partire dal compimento dei 12 anni di vita.
In adulti mai vaccinati in precedenza contro il tetano è necessario effettuare un ciclo vaccinale primario con due dosi di dT alla distanza di almeno 4-8 settimane l’una dall’altra ed una terza dose di vaccino dTpa 6-12 mesi dopo la seconda. E’ possibile comunque somministrare tutte le 3 dosi con dTpa, come indicato nella circolare del Ministero della Salute 1174 del 15/1/2018 e confermato con circolare ministeriale n. 20024 del 3/7/2018. In alcune situazioni, alla vaccinazione deve essere associata la profilassi con immunoglobuline anti-tetano. Per le successive dosi decennali di richiamo sarà utilizzato il vaccino dTpa. Nel caso in cui un richiamo decennale non sia stato effettuato, la vaccinazione non deve mai essere ricominciata da capo. L’uso di una sola dose del vaccino dTpa è indicato anche nei soggetti che non siano stati vaccinati in precedenza contro la pertosse.
Per le donne in gravidanza, la vaccinazione dTpa è raccomandata tra la 27° e la 36° settimana, meglio se entro la 28° settimana. In caso di mancata somministrazione entro la 36° settimana, è opportuno procedere comunque alla vaccinazione anche fino al puerperio. La donna va rivaccinata ad ogni gravidanza, anche se fosse trascorso un solo anno dalla gravidanza e dalla vaccinazione precedente.
Situazioni che richiedono una particolare attenzione
In presenza di particolari condizioni il personale sanitario valuterà l'opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in un ambiente protetto.
Pertanto è necessario informare sempre l'operatore sanitario nel caso di:
- reazione allergica a precedenti dosi del vaccino o a componenti del vaccino
- malattia del sistema nervoso centrale entro 7 giorni dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino DTPa
- malattie gravi o moderate in atto (con o senza febbre)
- disturbi neurologici progressivi, epilessia non controllata
- nevrite periferica dopo la somministrazione di una precedente dose di vaccino DTPa
- sindrome di Guillan-Barré entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose
- pianto ininterrotto per più di 3 ore dopo una dose di DTPa
- febbre oltre 40.5°C dopo una dose di DTPa
- convulsioni o collasso dopo una dose di DTPa.
Prima di ogni vaccinazione, nell’ambulatorio vaccinale viene sempre effettuata un’accurata valutazione delle condizioni di salute presenti e pregresse.
Possibili reazioni indesiderate
La maggior parte delle persone che si vaccina non presenta reazioni avverse. Tuttavia, i vaccini, come tutti i farmaci, non sono esenti da rischi potenziali e, seppur raramente, possono verificarsi reazioni avverse a seguito della vaccinazione.
Nella maggior parte dei casi le reazioni indesiderate sono lievi e localizzate nel punto dove si fa l'iniezione (rossore, gonfiore e tumefazione), inoltre è possibile la comparsa di febbre. Questi sintomi compaiono in genere entro 24 ore dalla vaccinazione e possono durare 1-2 giorni.
In rari casi si possono avere febbre elevata e convulsioni.
Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche) è estremamente basso e nella maggior parte dei casi questi effetti si verificano nei primi minuti dall'inoculazione del vaccino, pertanto dopo la vaccinazione si raccomanda di attendere 15-20 minuti prima di allontanarsi dalla struttura.
Per saperne di più
Eventuali dubbi possono essere chiariti rivolgendosi al proprio pediatra e/o agli operatori sanitari del Centro vaccinale, che potranno fornirti ulteriori notizie e chiarimenti, oppure consultando i siti vaccinarsì.org e/o vaccinarsintoscana.org
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