Villa La Magia

Quarrata (Pistoia), via Vecchia Fiorentina I Tronco, 63
 

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Villa la Magia era una semplice casa torre realizzata dalla famiglia Panciatichi nella prima metà del Trecento.
Fu ampliata tra il 1427 e il 1465, fino ad assumere sembianze di una vera e propria residenza disposta intorno a un cortile centrale.
A partire dalla seconda metà del Quattrocento, la casata dei Panciatichi si rafforzò sia economicamente che politicamente, tanto che la stessa residenza diventò luogo di importanti visite, feste, e cacciagioni come quella del 1536 in onore dell'imperatore Carlo V.
Nel 1579 la villa accolse anche una festa grandiosa in occasione delle nozze del granduca Francesco I con Bianca Cappello.

Nel 1584 a causa di un tracollo finanziario di Niccolò Panciatichi, la residenza fu venduta al granduca Francesco I de' Medici. Nell'anno seguente, sotto la guida dell'architetto di corte Bernardo Buontalenti, furono eseguiti i lavori di ristrutturazione e, nello spazio retrostante alla villa, si realizzò un lago artificiale.
Tra gli interventi sull'edificio previsti dall'architetto si ricordano la pavimentazione del cortile, il tamponamento del loggiato occidentale, e il rialzamento della colombaia rettangolare. Il lago fu realizzato principalmente per lo svago del granduca dedito all'attività venatoria, in quanto favoriva la presenza di anatre selvatiche, ma anche perché permetteva la pesca.

La villa rimase della famiglia Medici fino al 1645. In quello stesso anno, venne acquistata da Pandolfo Attavanti di Castelfiorentino. Il nuovo proprietario ed il successore, il figlio Amerigo, dedicarono particolare impegno al giardino sulla facciata meridionale della villa, con l'esecuzione di un grande terrazzamento, completato in forma di parterres dagli architetti Jacopo e Carlo Antonio Arighi intorno al 1710.
L'edificio fu invece ampliato e decorato in maniera significativa tra il 1708 e il 1716, su commissione di Amerigo Attavanti, per ammodernarne l'aspetto secondo il gusto del tempo.
I lavori riguardarono la costruzione di un monumentale scalone, assieme alla decorazione pittorica e plastica di numerose sale al piano terreno e al piano nobile.

Nel 1752, estintosi il casato degli Attavanti, la villa passò ai fratelli Bindaccio e Leone Ricasoli.
Nel 1766 La Magia fu acquistata dalla famiglia Amati che, nel corso degli anni Novanta del Settecento, commissionò la sistemazione del ‘selvatico' cinquecentesco in giardino paesaggistico secondo i dettami del landscape gardening.
Estinta la famiglia Amati nell'Ottocento venne ereditata da Giulio di Luigi Cellesi.
L'amministrazione comunale acquistò infine nel 2000 il complesso, con l'intenzione di conferirgli una destinazione culturale per la riqualificazione del patrimonio storico locale.

 

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Aggiornato al:
09.02.2022
Article ID:
416757