Codice Rosa, Pronto Soccorso per le vittime della violenza

Il Codice Rosa è un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato  in particolare donne, bambini e persone discriminate

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l Codice Rosa è un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate. Quando è rivolto a donne che subiscono violenza di genere si parla del "Percorso per le donne che subiscono violenza" cd. Percorso Donna, mentre per le vittime di violenza causata da vulnerabilità o discriminazione è il c.d. Percorso per le vittime di crimini d'odio.


Il percorso è attivo qualunque sia la modalità di accesso al servizio sanitario, sia esso in area di emergenza-urgenza, ambulatoriale o di degenza ordinaria e prevede precise procedure di allerta ed attivazione dei successivi percorsi territoriali, nell'ottica di un continuum assistenziale e di presa in carico globale.


Il percorso opera in sinergia con enti, istituzioni ed in primis con la rete territoriale del Centri Antiviolenza, in linea con le direttive nazionali e internazionali.

La rete regionale Codice Rosa, evoluzione di un progetto avviato già nel 2010, è il risultato dei nuovi assetti organizzativi studiati e messi in campo dal Sistema sanitario regionale per offrire una risposta tempestiva e qualificata a un fenomeno ancora così diffuso.

La rete Codice Rosa è costituita da tutti i nodi che concorrono alla erogazione di risposte sanitarie, in emergenza e nell'immediata presa in carico successiva, per le diverse tipologie di vittime di violenza, mediante percorsi specifici dedicati ai diversi target.

Attraverso gli organismi di governo della rete Codice Rosa viene assicurata la collaborazione ai livelli istituzionali di coordinamento e la partecipazione ai gruppi tecnici
già presenti o attivati successivamente in materia.

Il progetto

Il Codice Rosa nasce nel 2010 nell'Azienda USL 9 di Grosseto come progetto pilota con la finalità di assicurare un più efficace coordinamento tra le diverse istituzioni e competenze per dare una risposta efficace già dall'arrivo della vittima di violenza in Pronto soccorso.
Nel 2011 con la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra la Regione Toscana e la Procura Generale della Repubblica di Firenze, diventa progetto regionale. Il Progetto regionale Codice Rosa, prevede percorsi gender sensitive di accoglienza, cura e tutela delle persone vittime di violenze e abusi.

Nel gennaio 2014 si completa la diffusione a livello regionale con l'estensione della sperimentazione a tutte le Aziende sanitarie toscane.

Da progetto a Rete regionale

Nel 2016 è costituita la Rete regionale Codice Rosa per gli interventi a favore di persone adulte e minori vittime di violenze e/o abusi – delibera Giunta regionale 1260 del 5 dicembre 2016.
La Rete regionale Codice Rosa si connota come una rete tempo dipendente, ovvero di un sistema in grado di attivare connessioni tempestive ed efficaci per fornire risposte immediate alle esigenze di cura delle persone, per il riconoscimento e la collocazione in tempi rapidi del bisogno espresso all'interno di percorsi sanitari specifici.
 

Gli obiettivi

Gli obiettivi della rete prevedono di:

  • favorire il riconoscimento precoce dei casi di violenza assicurando efficaci percorsi
  • dedicati
  • coordinare e mettere in rete le diverse istituzioni e competenze, per fornire una risposta efficace già dall'arrivo della vittima al pronto soccorso
  • dare continuità alle azioni successive al momento di cura erogato nelle strutture di pronto soccorso con la presa in carico territoriale successiva, sulla base della valutazione delle esigenze di tutela e protezione delle vittime mediante percorsi rispondenti alle loro esigenze.
  • assicurare omogeneità di intervento sull'intero territorio regionale.
     

La formazione

La formazione, che deve essere multi professionale, interdisciplinare e continua, è lo strumento essenziale per promuovere le conoscenze, condividere le procedure operative, sviluppare la collaborazione e la motivazione all'interno dei gruppi operativi. L'attività formativa progettata su temi specifici, coerente con gli aspetti organizzativi e progettuali, viene assicurata con continuità a livello regionale e aziendale ed è rivolta al personale dei gruppi operativi e alle sentinelle presenti presso le strutture e viene realizzata in collaborazione con Enti, Istituzioni e Centri Antiviolenza della rete territoriale.
Inoltre è indispensabile assicurare un rapporto costante con gli educatori e gli studenti sul tema della violenza e sulle molteplici implicazioni che il rapporto fra i generi produce.
Nel 2016 è stato realizzato il corso, organizzato in tre edizioni, "La rivoluzione copernicana nell'accoglienza delle vittime vulnerabili: la direttiva 2012/29/UE e il decreto legislativo 212/2015 in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato" che ha affrontato le tematiche riguardanti l'informazione dovuta alle vittime, per favorire la trasmissione delle esperienze e il confronto tra il personale che opera nell'ambito della cura e della tutela delle persone vittime di maltrattamenti ed abusi, promuovendo l'aggiornamento delle prassi operative.

Gli accessi in Pronto Soccorso


Il logo

Il logo regionale Codice Rosa rappresenta due mezzelune simbolo di accoglienza e aiuto alle vittime di violenza. La sua presenza consente ai cittadini di identificare con facilità tutte le iniziative pubbliche che fanno riferimento alle attività della rete.

Link
Rapporti ISTAT

  • "La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia"  2014   

  • "La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia" 2006 

CAM Centro di ascolto per uomini maltrattanti 

Intervita OnlusViolenza contro le donne in Italia: quasi 17 miliardi di Euro all'anno i "costi" per le donne che subiscono violenza.  E per tutti noi.

Rapporti sulla violenza di genere in Toscana dell'Osservatorio Sociale regionale ►►

Convenzione di Lanzarote 

Convenzione di Istanbul ►►

Direttiva 2012/29/UE ►►
Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI

Decreto legislativo 212/2015 ►►
Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI

DPCM 24 novembre 2017►►
Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza.

Aggiornato al:
08.11.2023
Article ID:
3337177