Sport & scuola compagni di banco
Sport & scuola compagni di banco
Sport
Tutti servizi della Regione sullo sport in Toscana: impianti e manifestazioni sportive, progetti per i giovani, sport senza barriere, percorsi in bici e a piedi.Sport & scuola compagni di banco
"Sport e Scuola compagni di banco" è un progetto rivolto alle classi prime, seconde ed eventuali terze delle Scuole Primarie, che consiste nella programmazione didattica congiunta dell'insegnante titolare con l'esperto in Scienze motorie e nell'affiancamento dell'esperto all'insegnante titolare per un'ora settimanale. Il progetto è stato rifinanziato con 2,3 milioni di euro fino al 2021.
Questo ha origine dal protocollo d'intesa fra
- Regione Toscana/Giovanisì;
- Università degli Studi di Firenze;
- Università degli Studi di Pisa;
- Coni Regionale Toscano;
- Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana del MIUR.
La misura rientra nell'ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l'autonomia dei giovani e promuove lo sviluppo di interventi volti a favorire l'attività fisica all'interno del contesto scolastico. Ha l'obiettivo di stabilire i parametri attraverso i quali sia favorito il corretto sviluppo del corpo, di incentivare la coordinazione motoria e di instaurare l'abitudine ad un'attività fisica costante.
Grazie a questo progetto, i bambini di oltre 10.000 classi delle scuole primarie toscane, a partire dalle prime e seconde e una parte di terze, hanno un esperto in scienze motorie che affianca per un'ora settimanale per classe l'insegnante titolare. Ciascuno degli esperti sarà impegnato per 10 ore alla settimana.
Il progetto rientra nell'azione regionale "Toscana da ragazzi".
Aggiornamenti
Vedi tuttiI beneficiari del contributo possono accedere al formulario per la richiesta di anticipo
A Firenze martedì 19 luglio la presentazione del volume
Venerdì 8 luglio 2022 - ore 15-17 - Firenze , Palazzo Strozzi Sacrati Sala Pegaso
Un volume frutto di un lavoro multidisciplinare che fornisce un quadro informativo e conoscitivo sullo sport toscano, approfondendo gli effetti dell’emergenza epidemiologica Covid-19