Nel 2019 i paesi UE hanno perso 134 miliardi di gettito IVA

Secondo un nuovo studio pubblicato dalla Commissione europea, si stima che gli Stati membri dell'UE nel 2019 abbiano perso 134 miliardi di euro di entrate provenienti dall'imposta sul valore aggiunto (IVA). Questa cifra rappresenta le entrate perse a causa della frode e dell'evasione dell'IVA, delle pratiche di elusione e ottimizzazione dell'IVA, dei fallimenti e delle insolvenze finanziarie nonché di errori di calcolo ed amministrativi. Sebbene sia impossibile evitare alcune perdite di gettito, un'azione decisiva e risposte politiche mirate potrebbero davvero fare la differenza, in particolare per quanto riguarda le infrazioni.

La perdita di gettito IVA ha un impatto estremamente negativo sulla spesa pubblica per beni e servizi pubblici da cui dipendiamo tutti, come scuole, ospedali e trasporti.

L'IVA non percepita potrebbe anche essere utile nello sforzo degli Stati membri per coprire il debito contratto durante la ripresa iniziale dalla pandemia della COVID-19 o per potenziare le loro ambizioni in materia di finanziamenti per il clima.

A seguito dei continui sforzi volti a migliorare la situazione a livello sia dell'UE che nazionale, la relativa tendenza positiva è proseguita nel 2019, con un calo complessivo del divario dell'IVA negli Stati membri dell'UE di circa 7 miliardi di euro rispetto all'anno precedente.

Nel 2022 la Commissione presenterà proposte legislative per modernizzare ulteriormente il sistema IVA, compreso il rafforzamento di Eurofisc.

Principali risultati nel 2019
In termini nominali, il divario IVA nell'UE è diminuito di quasi 6,6 miliardi di euro, per assestarsi a 134 miliardi di euro nel 2019, registrando un netto miglioramento rispetto alla diminuzione dell'anno precedente, pari a 4,6 miliardi di euro. 

Nel 2019 la Romania ha registrato il più elevato divario nazionale dell'IVA, con il 34,9 % delle entrate IVA mancanti nel 2019, seguita dalla Grecia (25,8 %) e da Malta (23,5 %). I divari più ridotti sono stati osservati in Croazia (1,0 %), Svezia (1,4 %), e Cipro (2,7 %). In termini assoluti, gli ammanchi di gettito IVA più elevati sono stati registrati in Italia (30,1 miliardi di euro) e in Germania (23,4 miliardi di euro).

Nella maggior parte degli Stati membri, la variazione assoluta annua del divario dell'IVA è stata inferiore a 2 punti percentuali. Nel complesso, la quota del divario dell'IVA è diminuita in 18 Stati membri, mentre gli aumenti maggiori del divario dell'IVA sono stati osservati a Malta (+ 5,4 punti percentuali), in Slovenia (+ 3 punti percentuali) e in Romania (+ 2,3 punti percentuali).

Il divario dell'IVA è importante sia per l'UE che per gli Stati membri, in quanto l'IVA rappresenta un contributo rilevante per i bilanci dell'UE e nazionali. Lo studio applica una metodologia da un punto di vista del consumo "dall'alto verso il basso" che utilizza dati di contabilità nazionale per produrre stime del divario dell'IVA. Quest'ultimo è calcolato come la differenza tra l'IVA dovuta e il gettito IVA effettivo e rappresenta pertanto il gettito IVA perso rispetto a un calcolo teorico dell'IVA.

Maggiori informazioni:
Scheda informativa
Relazione completa con informazioni dettagliate per Stato membro
Piano d'azione della Commissione per una tassazione equa e semplice a sostegno della strategia di ripresa
Proposte della Commissione per riforme profonde del sistema dell'IVA nell'UE

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Aggiornato al:
16.12.2021
Article ID:
88077534