La 20ª edizione Settimana europea delle regioni e delle città

L’edizione 2022 ha fatto registrare numeri record,  quasi 2.000 partecipanti in loco e quasi 20.000 online, oltre 500 partner, 16 stand, 1283 relatori e moderatori, 122 testimonianze video. Le attività di quest'anno hanno affrontato le nuove sfide per la coesione europea concentrandosi principalmente su 4 temi: transizione verde, coesione territoriale, transizione digitale ed emancipazione dei giovani.

Regione Toscana è stata tra i protagonisti della manifestazione attraverso l’organizzazione di un workshop sulla sicurezza alimentare e la partecipazione a numerosi eventi dedicati ai giovani, digitale, dati e turismo. 

Nel corso dei lavori della 20ª edizione, la commissaria per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira e il presidente del Comitato delle regioni Vasco Alves Cordeiro hanno ricordato l'importanza della risposta di emergenza della politica di coesione alle crisi interconnesse che l'Europa si è trovata ad affrontare e ne hanno sottolineato la centralità per il futuro quale elemento chiave del modello di crescita europeo.

Secondo l'8ª relazione sulla coesione e il nuovo documento di lavoro sull'impatto della politica di coesione nel periodo 2014-2020, appena pubblicato, la politica di coesione ha un impatto significativo sulla crescita regionale.

Grazie al suo sostegno, nel 2019 il divario del PIL dei paesi dell'Europa centrale e orientale diventati membri dopo il 2004 si è dimezzato (dal 59% al 77% della media UE). Entro il 2023 i finanziamenti della politica di coesione aumenteranno fino al 5% il PIL pro capite delle regioni meno sviluppate.

A lungo termine, grazie agli effetti di ricaduta interregionali, la politica di coesione va a beneficio anche delle regioni sviluppate. Ogni euro speso per progetti sostenuti da questa politica ha generato 2,70 euro supplementari di PIL nell'UE.

Una politica in prima linea nel combattere le crisi

La politica di coesione è stata in prima linea nel combattere le crisi, come la pandemia da covid-19 e la guerra in Ucraina.

Grazie all'assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa (REACT-EU), gli Stati membri hanno già programmato 45,2 miliardi di euro per la ripresa dopo la pandemia e stanno avviando un'attuazione concreta sul campo.

Con l'azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE), la Commissione ha erogato risorse aggiuntive per 10 miliardi di euro per aiutare gli Stati membri ad accogliere i rifugiati ucraini. Sono previsti altri 330 milioni di euro di finanziamenti nell'ambito della politica di coesione per soddisfare le esigenze dei rifugiati.

Un impulso alla transizione energetica

Nel periodo 2014-2020 la politica di coesione ha investito direttamente in tutta l'UE circa 27,5 miliardi di euro in progetti energetici chiave e infrastrutture critiche nei settori del gas e dell'energia elettrica, come i terminali GNL in Polonia e in Grecia, i principali gasdotti, gli impianti di stoccaggio del gas e le reti elettriche dell'Europa centrale.

La politica di coesione ha investito circa 19,2 miliardi di euro a sostegno di progetti di efficientamento energetico, di cui 15 miliardi per la ristrutturazione degli edifici.
Inoltre, il meccanismo per una transizione giusta contribuirà a mobilitare gli investimenti privati indispensabili per i prossimi progetti di efficientamento energetico volti a ridurre la dipendenza europea dal gas russo.

Tutti questi investimenti contribuiscono oggi ad attenuare l'impatto della crisi energetica.

Maggiori informazioni:

Condividi
Aggiornato al:
07.11.2022
Article ID:
133597742