Green Deal: accordo per un fondo per il clima a favore della persone

L'accordo eliminerà gradualmente le quote di emissione gratuite per determinate imprese e introdurrà in fasi tra il 2026 e il 2034 il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) per i settori interessati. Ciò fa seguito all'accordo provvisorio sul CBAM raggiunto dai colegislatori europei il 13 dicembre.

L'accordo inserisce nell'EU ETS anche le emissioni del trasporto marittimo, facendo dell'UE la prima giurisdizione a fissare un prezzo esplicito del carbonio per le emissioni del settore marittimo.

L'accordo raggiunto richiede l'adozione formale del Parlamento e del Consiglio; una volta completato l'iter, la nuova legislazione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione ed entra in vigore.

Dall'introduzione nel 2005 del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS), le emissioni sono state ridotte del 42,8% nei principali settori contemplati: produzione di energia elettrica e termica e impianti industriali ad alta intensità energetica.

Nel 2021 gli impianti coperti dal sistema EU ETS rappresentavano circa il 40% delle emissioni totali dell'UE. 

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto l’accordo per rafforzare il sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS), applicarlo a nuovi settori per un'azione efficace per il clima in tutti i settori dell'economia e istituire un Fondo sociale per il clima. L'accordo è un passo fondamentale verso il conseguimento dell'impegno dell'UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Al tempo stesso, il Fondo sociale per il clima contribuirà a garantire che la transizione sia equa.

Nel contesto della guerra in Ucraina, questo accordo dimostra ancora una volta la determinazione dell'UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, trasformare l’economia e la società europea, non lasciare indietro nessuno e garantire la sicurezza energetica dell’UE. Gli Stati membri integreranno la cospicua spesa per il clima prevista nel bilancio dell'UE destinando la totalità dei proventi dello scambio di quote di emissione a progetti relativi al clima e all'energia e alla gestione degli aspetti sociali della transizione.

Rafforzare ed espandere lo scambio di quote di emissione nell'UE
Il sistema EU ETS fissa un prezzo per il CO2 e riduce il livello di emissioni consentito ogni anno in settori come la produzione di energia elettrica e termica, le industrie ad alta intensità energetica e il trasporto aereo commerciale. L'accordo raggiunto contribuirà alla riduzione delle emissioni dei settori interessati dall'EU ETS del 62% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005.

Si tratta di ben 19 punti percentuali in più rispetto alla riduzione del 43% prevista dalla legislazione attuale. Aumenterà anche la velocità delle riduzioni annuali delle emissioni, passando dal 2,2% all'anno con il sistema attuale al 4,3% dal 2024 al 2027 e al 4,4% a partire dal 2028.

La riserva stabilizzatrice del mercato, che mantiene stabile il mercato del carbonio eliminando le quote eccedentarie, sarà rafforzata.


Per sostenere gli Stati membri nell'impegno di ridurre le emissioni dell'edilizia e del trasporto su strada e di alcuni settori industriali, nel 2027 prenderà il via un nuovo sistema distinto di scambio di quote di emissione relativo a carburanti e combustibili.

Poiché a tutt'oggi le riduzioni delle emissioni in quei settori sono insufficienti per avviare effettivamente l'UE verso il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050, sarà compito del nuovo sistema garantire riduzioni efficaci sotto il profilo dei costi e generare entrate che saranno messe a disposizione degli Stati membri e destinate a sostenere l'operato del Fondo sociale per il clima.

Questo sistema a monte disciplinerà i fornitori di carburanti e combustibili, anziché le famiglie e i conducenti. Sono previste misure di salvaguardia per consentire l'immissione sul mercato di quote supplementari qualora i prezzi superino determinate soglie e per evitare doppioni tariffari in presenza di misure nazionali in vigore.

Il compromesso raggiunto aumenta inoltre l'entità dei fondi per l'innovazione e la modernizzazione. Il Fondo per la modernizzazione sosterrà il processo di transizione di tre Stati membri in più. Il Fondo per l'innovazione sarà ampliato e potrà sostenere gli sforzi di decarbonizzazione anche del settore marittimo.


Creazione di un Fondo sociale per il clima         

Il nuovo Fondo sociale per il clima fornirà un sostegno finanziario specifico agli Stati membri per aiutare i cittadini e le microimprese vulnerabili a investire in misure di efficienza energetica quali l'isolamento domestico, le pompe di calore, i pannelli solari e la mobilità elettrica.

Sarà inoltre in grado di fornire un sostegno diretto al reddito che potrà coprire fino al 37,5% dei nuovi piani sociali nazionali per il clima. Il programma entrerà in funzione nel 2026, prima dell'entrata in vigore del nuovo sistema ETS per i carburanti e combustibili per i trasporti e l'edilizia, e sarà finanziato con 65 miliardi di euro del bilancio dell'UE, cui si aggiungerà un cofinanziamento del 25% stanziato dagli Stati membri.

 

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Aggiornato al:
20.01.2023
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141749208