Acquisizione di Lagardère da parte di Vivendi: possibile violazione dell'obbligo di standstill
Acquisizione di Lagardère da parte di Vivendi: possibile violazione dell'obbligo di standstill
Il 9 giugno 2023, la Commissione ha autorizzato l'acquisizione di Lagardère da parte di Vivendi a condizione che gli impegni proposti da Vivendi fossero pienamente rispettati.
Ora la Commissione europea ha deciso di avviare un'indagine formale per stabilire se, nell'acquisizione di Lagardère, Vivendi abbia violato l'obbligo di notifica e la "clausola sospensiva" previsti dal Regolamento UE sulle concentrazioni, nonché le condizioni e gli obblighi connessi alla decisione della Commissione di autorizzare la transazione Vivendi/Lagardère.
La Commissione ha informato Vivendi dell'avvio di un'indagine formale e ora svolgerà la sua indagine. L'avvio di un'indagine formale non ne pregiudica l'esito.
Ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, una concentrazione di dimensione europea deve essere notificata alla Commissione (articolo 4 del regolamento UE sulle concentrazioni) e non può essere realizzata fino a quando non sia stata approvata dalla Commissione ("obbligo di standstill" - articolo 7 del regolamento UE sulle concentrazioni).
Inoltre, nel contesto di un'autorizzazione condizionata, la Commissione subordina la propria decisione a condizioni e obblighi volti a garantire che le imprese rispettino gli impegni assunti per ottenere l'autorizzazione della Commissione all'operazione (articolo 8 del regolamento UE sulle concentrazioni). In caso di impegni consistenti nella cessione di attività, la Commissione può imporre una condizione e un obbligo in base ai quali le società non possono attuare la transazione prima dell'approvazione da parte della Commissione di un acquirente idoneo per le attività cedute. Nel caso specifico, gli impegni offerti da Vivendi includono una clausola che vieta a Vivendi di attuare la fusione prima che la Commissione abbia approvato gli acquirenti delle attività cedute, il cui processo è attualmente in corso.
Queste disposizioni sono volte a prevenire l'impatto negativo potenzialmente irreparabile delle transazioni sul mercato.
La Commissione può imporre ammende alle società che, intenzionalmente o per negligenza, hanno violato l'obbligo di notifica, l'obbligo di standstill e/o il rispetto degli impegni, che possono arrivare fino al 10% del fatturato aggregato delle società, ai sensi dell'articolo 14 del Regolamento UE sulle concentrazioni.
Ulteriori informazioni saranno disponibili sul sito web della Commissione dedicato alla concorrenza, nel registro pubblico dei casi della Commissione con il numero M.11184.