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Villa Fabbricotti

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Comune: Firenze
Via: Vittorio Emanuele II, 64

 

Giuseppe Fabbricotti acquista nel 1864 la proprietà "Lo Strozzino" e lo stesso anno incarica l'architetto Vincenzo Micheli di trasformare l'antico Casino di caccia, appartenuto fino al terzo decennio dell'Ottocento alla famiglia Strozzi, in una lussuosa residenza. Nessuna documentazione fino a oggi conosciuta, resta a indicarci il nome dell'autore del giardino ma probabilmente si deve attribuire a Giuseppe Poggi il suggerimento dello schema per il parco Fabbricotti, che fu poi realizzato sotto la direzione di Vincenzo Micheli quando questi si occupava della costruzione della villa. Il monumentale ingresso da Via Vittorio Emanuele II è caratterizzato da un'imponente cancellata in ferro ai cui lati sono posti due propilei, retrostante a questo, alla base del declivio che porta alla villa, si erge una monumentale fronte muraria al centro concava e mosaicata. All'interno di questa struttura si trova una fontana composta da una vasca in mezzo alla quale è collocato un isolotto roccioso. Oltrepassato l'ingresso si sale, mediante un doppio viale in forte pendenza con andamento a tornanti, fino alla villa, che troneggia in alto con rampe e imponenti terrazze. Lecci, cipressi , pini domestici, acanto, palme di specie diverse e un secolare cedro del Libano, costituiscono la rigogliosa e imponente flora del giardino Fabbricotti. Lungo il viale di sinistra, al di sotto della villa, si apre una piccola grotta un tempo vivacizzata dall'acqua. Animano il giardino vasche, grandi vasi e sculture di marmo e in terracotta, una cappella rievocante il Pantheon e un piccolo tholos in pietra serena, di fronte al quale è collocato un torrino neogotico. Nell'arco del secolo XIX la villa ha ospitato donne famose come La Granduchessa di Toscana, sorella di Napoleone, Elisa Baciocchi e la Regina Vittoria d'Inghilterra. La villa e il parco appartengono attualmente al Comune di Firenze.

 

In 1864 Giuseppe Fabbricotti purchased the old Lo Strozzino hunting lodge and in the same year commissioned architect Vincenzo Micheli to transform the property - which until the 1830s had belonged to the Strozzi family - into a sumptuous residence. No records of the name of the designer of the garden survive, although it seems reasonable to suppose that Giuseppe Poggi suggested the plan for the Fabbricotti Park, which was later realised under the direction of Vincenzo Micheli, when Micheli himself was working on the design and construction of the villa. The monumental entrance from Via Vittorio Emanuele II has an imposing iron gate, on either side of which are two propylaea; behind, at the base of the slope leading to the villa, is a monumental masonrywork front, with a concave centre decorated with mosaicwork. Inside this structure is a fountain in the form of a pool with a rocky islet at its centre. The winding double driveway beyond the entrance leads steeply up to the villa, a grand edifice with steps and impressive terraces that stands proudly at the highest point of the estate. The Fabbricotti garden is planted with holm-oaks, cypresses, pines, acanthus, various species of palm tree and an old Lebanon cedar. Along the left-hand drive below the villa is a small grotto that was once enlivened with water displays. The garden is adorned with large pools, vases and marble and terracotta sculptures, together with a chapel designed in the style of the Pantheon and a small serena stone tholos, in front of which stands a small neo-Gothic tower. During the 19th century the villa played host to such famous ladies as the grand-duchess of Tuscany Elisa Baciocchi, sister of Napoleon; Queen Victoria was also received here. The villa and park now both belong to the City of Florence.

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27.05.2016
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11585469
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