Comune: | Siena |
Località: | Vico Alto |
Sito Internet: | www.vicobello.it |
La villa, posta sulla cima di un ripido crinale, è il più bell'esempio di residenza rinascimentale del senese. Attribuita a Baldassarre Peruzzi, è sempre appartenuta alla famiglia Chigi-Zondadari. L'edificio, a pianta rettangolare, è caratterizzato da una facciata, la cui parte centrale è in leggero aggetto e comprende al piano terra tre arcate, oggi tamponate, e tre finestre ravvicinate ai due piani superiori, scandite da lesene, che con le cornici marcapiano completano la geometria della facciata. Anche i prospetti laterali sono trattati in modo analogo a quello principale. Il giardino si sviluppa su vari terrazzamenti, collegati da rampe di scale, secondo due direttrici. La prima, è quella che parte dall'ingresso principale, e dopo aver attraversato il cortile su cui si affaccia il complesso composto dagli annessi e dalla villa, attraversa quest'ultima, scendendo a sud per le terrazze e terminando con la peschiera dalla forma di mezzaluna. La seconda, tangente al retro della villa, inizia con un grande portale d'ingresso, che immette nel cortile, e dopo aver attraversato il "giardino dei limoni", termina con un'esedra. Il prestigioso "giardino dei limoni", il cui ingresso avviene attraverso un bellissimo cancello, è un rettangolo definito su tre lati da una cinta muraria e sul quarto, a nord, da uno stanzone utilizzato come ricovero per le piante d'agrumi. Questo spazio diviso in quattro grandi aiuole in bosso ospita un'antica collezione d'aranci e di limoni posti in grandi vasi di terracotta. Il giardino si conclude con una esedra ornata da lesene agli angoli e da una grande apertura centrale ad arco a tutto sesto, inquadrata da un gruppo di cipressi. La parte alta dell'esedra è costituita dallo stemma gentilizio, con ai lati due vasi. All'interno trovano alloggio un tavolo in pietra e sedili circolari addossati alla parete della nicchia. Dal "giardino dei limoni" si passa al primo terrazzamento inferiore, il cosiddetto pomario, diviso in aiuole geometriche, dove ancora oggi sono messi a dimora alberi da frutto. Da questo si accede ad un secondo terrazzamento inferiore, il "giardino delle azalee", dove si trovano fiori da recidere come calle e zinnie nonché piante di camelie, oleandri, una palma e piante di papiro. Nella terrazza di fronte alla villa sono collocate grandi aiuole ovali di piante stagionali e perenni che riproducono lo stemma dei Chigi. Nel primo terrazzamento inferiore in asse con la villa, detto dei "pratini", vi erano fino a pochi decenni orsono alcuni tigli, eliminati nel 1963 per ripristinare la prospettiva. Un bel glicine corre lungo il muro perimetrale. Una doppia rampa di scale porta al "giardino botanico" creato nella seconda metà dell'Ottocento da Bonaventura Chigi. In questo giardino, che nel Cinquecento era solo un orto, è stata realizzata una vera e propria opera di sperimentazione botanica che presupponeva anche l'introduzione di piante esotiche a scopo ornamentale. Oggi è uno spazio occupato da aiuole fiorite, delimitate da sassi spugnosi, all'ombra di un gingko biloba ed un cedro del Libano. Una peschiera ad emiciclo, già citata, chiude la veduta prospettica. Il giardino comunica con l'ultima terrazza ad est (il "giardino delle azalee") attraverso una porta segreta rivestita di rocce rustiche A nord, di fronte all'ingresso principale della villa, superata la strada per Vicobello, si trova una piccola esedra a muro, con sedili, al cui centro si apre un cancello che immette nel bosco.
This villa, which sits on the steep crest of a hill, is arguably the finest example of a Renaissance residence in the whole Siena area. Attributed to Baldassarre Peruzzi, it has always been the property of the Chigi-Zondadari family. The rectangular building is characterised by a façade with a slightly protruding central part, whose three arches are now filled in, on the ground floor, and three windows set close together on the two floors above, marked by pilaster strips which, together with the string-courses, complete the geometry. The sides are similar in design to the front of the building. The garden is laid out over various terraced areas connected by steps, along two separate axes. The first begins at the main entrance and, after crossing the courtyard which the villa and its outbuildings overlook, continues beyond the villa and runs southwards to a crescent-shaped fish pool. The second, running at an angle to the back of the villa, begins at the large entranceway into the courtyard, and after crossing the "lemon garden" runs as far as the exedra (an outdoor seating recess). The lemon garden, entered through a beautiful gate, is one of the most attractive parts of the whole garden. Rectangular in shape, it is walled off on three sides, while the fourth side to the north has a large structure used as a shelter for the citrus plants. This space, divided into four large box-hedge flower-beds, houses an ancient collection of oranges and lemons, planted in huge terracotta vases. The exedra at the end of the garden has pilaster strips at its corners and a large rounded arch opening at the centre, framed by a group of cypress trees. The family crest, with vases at either side, graces the upper part of the exedra. Inside is a stone table with circular seats round the wall of the recess. The lemon garden leads to the first lower terrace, the so-called pomario, or apple orchard, divided into geometrical beds where fruit trees are still planted. This area is followed by the second lower terrace, known as the "azalea garden", where a whole range of flowers grow, including arum lilies, zinnias, camellias and oleanders, together with a palm tree and papyrus plants. On the terrace opposite the villa are large oval beds where seasonal plants and perennials are grown in an arrangement that reproduces the Chigi crest. The lime trees which until a few decades ago grew on the first lower terrace in line with the villa - the "pratini terrace" - were removed in 1963 to reinstate the view. A fine wisteria grows along the boundary wall. A double staircase leads to the "botanical garden" created in the second half of the 19th century by Bonaventura Chigi. In this garden, which in the 16th century was simply a kitchen garden, a whole laboratory of botanical experimentation has been created, which also involved the introduction of exotic plants for decorative purposes. Today the space is occupied by flower-beds with rocky surrounds, lying in the shade of a ginkgo biloba and a Lebanon cedar. The perspective view ends with the hemicyclical fish pool mentioned earlier. The garden communicates with the last terrace to the east (the azalea garden) through a secret door clad in rustic stone. To the north, opposite the main entrance to the villa, across the road to Vicobello, is a small exedra against the wall, with seats, at the centre of which is a gate leading into the woods. One of the most interesting of the villa's various outbuildings is a small, elaborately designed brick chapel, incorporated into a low ancillary building between a wood of holm-oaks and the master's building. In the 19th century marquis Chigi made various changes to the complex. These were mainly of a botanical nature, and did not significantly alter the classical layout and design, which was reinstated beginning in 1957 by a major clean-up operation and a reduction in the numbers of flowers planted.