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Villa Bottini o Buovisi al Giardino

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Comune: Lucca
Via: Elisa



La villa, costruita da Paolo Buonvisi nella seconda metà del XVI secolo, ha la forma di un parallelepipedo sormontato da una loggia belvedere. Posta sull'asse longitudinale del giardino da origine a due spazi verdi di diversa dimensione. La proprietà, di forma rettangolare, è recintata da un muro nel quale si aprono rinascimentali finestre inginocchiate e tre portali: due di questi sono posti in corrispondenza del viale trasversale del giardino più ampio, il terzo è il portale principale di accesso ed è posto sulla via Elisa. Il primitivo impianto del giardino era costituito, nella parte più ampia, da quattro aiuole intersecate da due viali, come rappresentato in alcune carte storiche risalenti alla seconda metà del XVII secolo. Nella parte terminale a nord, un elaborato portale introduceva, e introduce tutt'oggi, al ninfeo, un'area sistemata a prato ombreggiata da lecci, che accoglie una fontana addossata al muro di cinta. Il bel giardino conferì una specie di soprannome a quel ramo della famiglia che ne era proprietaria; infatti questo fu chiamata Buonvisi "al giardino". Nella sistemazione ottocentesca le aiuole rettangolari vennero sostituite da un disegno sinuoso dei viali che dette origine ad una trama di aiuole molto articolata e di forma arrotondata. Attualmente la parte posteriore del giardino, dopo decenni di incuria, si presenta di nuovo divisa da viali ortogonali che si intersecano nel punto in cui si trova una vasca ottagonale e che danno origine a quattro aiuole rettangolari a prato. Queste hanno al centro piccole vasche circolari poste a filo del terreno e sono arricchite da tassi, ippocastani, magnolie, lecci, platani e cedri del Libano. Un ampio viale divide il giardino prospiciente l'ingresso in due spazi verdi decorati da due fontane, circondate da magnolie e conifere. All'interno dell'edificio, al piano terra, si può ammirare la suggestiva decorazione affidata al ciclo di affreschi con scene mitologiche ed allegoriche che Ventura Salimbeni realizzò negli ultimi anni del XVI secolo. Nel piano seminterrato si trova, ben conservato, l'impianto dell'antica cucina e dei locali di servizio. La villa ha subito varie vicissitudini rimanendo anche per lungo tempo chiusa e abbandonata. Diventata di proprietà pubblica è stata restaurata e riaperta alle visite. Adesso è usata come ambiente di rappresentanza del Comune e sede dell'Ufficio Cultura.


This villa, built by Paolo Buonvisi in the second half of the 16th century, is a rectangular building surmounted by a loggia that functions as a belvedere. It stands on the longitudinal axis of the garden, with two green spaces of different sizes. The property is enclosed by a wall with Renaissance kneestone windows and three portals, two of which are aligned with the avenue across the larger garden, with the third serving as the main entranceway on Via Elisa. The earliest garden here had in its largest section four flower-beds intersected by two pathways, as historic maps from the second half of the 17th century illustrate. In the end section to the north an elaborate portal still leads to the nymphaeum, a lawn area shaded by holm-oaks with a fountain against the boundary wall. This branch of the family was so famous for the garden it owned that it came to be known as the Buonvisi "al giardino" family. When the gardens were reorganised in the 19th-century, the rectangular flower-beds were replaced by a system of winding pathways that gave rise to a much more elaborate system of curving flower-beds. Although it suffered decades of almost total neglect, this part of the garden has now been revived and reorganised with avenues running at right angles to each other and intersecting at the octagonal pool in the centre, and with four rectangular flower-beds in the quadrants in between. In the middle of each of the beds are small circular pools set into the ground, around which stand a variety of trees: yews, horse-chestnuts, magnolias, holm-oaks, plane trees and Lebanon cedars. A broad avenue divides the garden onto which the entrance faces into two green spaces, decorated by two fountains surrounded by magnolias and conifers. The ground floor inside the building has a beautiful fresco cycle with mythological and allegorical scenes, painted by Ventura Salimbeni in the closing years of the 16th century. The ancient kitchen and various ancillary rooms down in the basement are well preserved. The villa has had a rather chequered history, and has spent much of its history closed up and abandoned, but now that it has become public property it has been restored and opened to visitors. It is now used as a reception space by the local municipal department and as the headquarters of the culture department.    

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27.05.2016
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11585244
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