L'ultima notizia è stata "il robot che fa la pizza": una macchina capace di stendere l'impasto, condirlo e cuocerlo, come un pizzaiolo in carne ed ossa. Le cronache raccontano sempre più spesso curiosità simili, dietro cui in realtà ci sono studi e scenari molto importanti. Ad esempio il "robot pizzaiolo", essendo in grado di replicare attività tipiche degli esseri umani in modo molto simile a quello umano, potrà essere utile nell'assitenza agli anziani.
Proprio in Toscana, a Siena, l'utilizzo di un robot ha consentito un delicato intervento chirurgico su un bambino di 9 anni, evitando di intaccare i muscoli del piccolo paziente. Ancora: a Pisa è stata sviluppata una mano robotica che, per capacità di combinare flessibilità e robustezza, è all'avanguardia nel campo delle protesi e degli arti robotici. Ed è di questi giorni il "debutto", sempre in Toscana, della mini-palestra tecnologica per i bambini nati prematuri.
Ma non è soltanto per le applicazioni nel campo medico e socio-sanitario che la robotica sarà sempre più presente nelle nostre vite. Le tecnologie robotiche possono dare un contributo fondamentale al recupero di competitività delle nostre imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro in settori come il manufatturiero, l'agricoltura, i trasporti, la logistica.
In poche parole, dalla robotica può passare il rilancio dell'economia. Per questo come Regione Toscana abbiamo individuato il supporto alla robotica e alla biorobotica come una priorità delle nostre politiche sulla ricerca.
Per questo a fine ottobre, a Bruxelles, abbiamo organizzato un workshop su "Il ruolo delle regioni europee nel sostegno alla robotica" insieme alla Scuola Superiore Sant'Anna e alla Commissione Europea.
In questa sede il professor Paolo Dario della Scuola Sant'Anna ha rilanciato la proposta di costituire un'infrastruttura della ricerca europea della robotica come una rete di cluster regionali di eccellenza.
Una proposta che ha incontrato il favore della Commissione Europea e della comunità europea della robotica – sia delle realtà industriali che quelle della ricerca – e che come Toscana sosterremo con convinzione, promuovendo a livello europeo una rete di regioni interessate a sviluppare ricerca sulla robotica.