Aggiornamento in: Ambiente Energia

Tre mosse per far fruttare la bioraria

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Come affrontare la bioraria? La risposta è semplice: basterebbe concentrare i due terzi dei consumi elettrici nelle ore serali o nei fine settimana. Un obiettivo che sembrerebbe a portata di mano (non per tutti però) e per raggiungere il quale è bene impegnarsi fin da ora, aggiungendo altre due piccole strategie: scegliere gli apparecchi giusti e non lasciarli inutilmente accesi. A partire dal prossimo luglio le bollette elettriche degli utenti che usufruiscono del servizio di maggior tutela passeranno gradualmente alla tariffa bioraria, più cara di giorno (peak) e più conveniente dalle 19 alle 8 e nei fine settimana e festivi (off peak). Saranno cioè interessati tutti coloro che non sono passati alle offerte sul mercato libero (attualmente 26 milioni di utenti su 28). Per vedersi applicata la nuova tariffa bisognerà avere un contatore elettronico programmato per fasce orarie e aver ricevuto nei sei mesi precedenti una bolletta con indicata la suddivisione dei consumi nella fascia ad alto e basso costo. Ha già il contatore predisposto circa un quarto degli utenti del servizio di maggior tutela, ma nel giro di un anno la nuova fatturazione interesserà quasi tutta la popolazione. Come fare, dunque, a non spendere di più, se non a risparmiare? La risposta è facile se una casa è abitata da un single o da una coppia che lavora fino alle 18: non occorre un gran cambiamento di abitudini. Queste due categorie di consumatori possono, con piccoli accorgimenti (lavatrici di sera e scaldabagno spento nelle ore diurne), arrivare a concentrare il 72 e il 79% dei consumi nelle ore economiche. Se una casa poi si usa solo nel fine settimana, si arriva a un 94% di kWh utilizzati quando costano meno. Il discorso cambia per le famiglie in cui almeno una persona resta prevalentemente a casa (casalinga o coppia di pensionati), perché chi oggi non fa attenzione all'orologio potrà facilmente trovarsi con consumi per oltre il 50% nella fascia più cara. Il suggerimento dell'Aeeg è di dividere in tre tipologie gli elettrodomestici di casa: fissi, energivori e jolly. I primi sono quelli che devono stare sempre accesi, come frigoriferi, congelatori o antifurti, per i quali l'unica soluzione è procurarsi dei modelli a basso consumo (A o AA). Ci sono poi gli apparecchi come scaldabagno, lavabiancheria, ferro da stiro, condizionatore, forno elettrico e lavapiatti per i quali la spina andrà attaccata il più possibile nella fascia conveniente, ricorrendo a modelli a basso consumo. Gli apparecchi "jolly", infine, sono quelli che in sé non hanno eccessivi consumi ma che, a causa del loro uso non razionale, spesso pesano sulla bolletta finale. Si tratta di lampadine, televisore, pc, hi-fi, asciugacapelli, piccoli elettrodomestici da cucina: tutti, apparecchi che se tenuti sempre in stand-by aumentano i consumi casalinghi. I consigli sono quindi tre: usarli il più possibile nella fascia a basso costo, scegliere i modelli più efficienti, spegnerli o staccare la spina dopo l'utilizzo. A tal fine potrebbe essere utile collegarli attraverso "ciabatte" multipresa con interruttore.

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Aggiornato al:
11.02.2013
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551400