Town Meeting su legalità, sicurezza, giustizia: la parola ai giovani

Town Meeting su legalità, sicurezza, giustizia: la parola ai giovani


Una città più sicura è soprattutto quella dove forze dell'ordine e telecamere permettono un maggior controllo e rispetto delle leggi. Ma una città più sicura è anche quella dove gli spazi pubblici sono vissuti, una città (o un quartiere) non abbandonata a se stessa ma di cui ci si riappropria e una città più illuminata, pulita e in ordine. Così come il miglior contributo alla sicurezza, piuttosto che le ronde o la giustizia fai da te - che pure un ragazzo su dieci sceglie, o l'una o l'altra -, è la denuncia, la collaborazione con le forze dell'ordine e un miglior senso critico per non farsi suggestionare da quello che dicono giornali e televisioni.

Così su sicurezza e legalità la pensano per lo più i giovani, almeno quelli – più di duecento studenti provenienti un po' da tutta la regione; che oggi hanno partecipato a Firenze e in collegamento sul web da altre quattro città toscane (Arezzo, Abbadia San Salvatore, Massa e Capannori) al primo town meeting elettronico che ha animato la Festa della legalità promossa dalla Regione.

Il town meeting è un'espressione di partecipazione diretta che ha radici lontane, usato negli Stati Uniti nel Settecento quando le cittadine del New England ancora non avevano un sindaco. Con le nuove tecnologie, il town meeting elettronico diventa una grande assemblea 'virtuale' dove, seduti in non più di dieci attorno a grandi tavoli rotondi prima si discute - con l'aiuto di un facilitatore, collegati con un computer ad una regia centrale che associa e rielabora le opinioni di tutti - e poi si vota, con un telecomando, le risposte che scorrono sul grande schermo. Ed è quello che è successo oggi al Palacongressi e sulla rete, sesto town meeting organizzato in meno di quattro anni in Toscana.

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