Sport e disabilità: atleti di serie A e atleti di serie B?

Sport e disabilità: atleti di serie A e atleti di serie B?

Devo essere sincero, la polemica su sport e disabilità montata in questi giorni è il classico esempio di non polemica. Mi spiego meglio, non fraintendetemi. É una non polemica perchè certe affermazioni sulla 'tristezza' di un evento come le paralimpiadi non meriterebbero neppure di esser riportate sui media. Stiamo lottando ormai da alcuni anni per far sì che i percorsi di integrazione passino anche attraverso lo sport. E tutto questo lavoro non può essere distrutto in pochi secondi con dichiarazioni fatte da chi, forse, lo sport non lo ha mai né praticato né visto.
Sto seguendo con grande interesse le Paralimpiadi. E non soltanto perchè ci sono tanti atleti azzurri che stanno raccogliendo medaglie a ripetizione, ma perchè questo è sport ed io sono un amante dello sport. Date un po' un'occhiata alle prestazioni di tutti questi ragazzi e ragazze e ditemi se non ho ragione. Persone costrette dalle circostanze a ripensare o a reinventarsi una vita e che hanno deciso di rimettersi in gioco, spesso sacrificando anche famiglia e affetti, per inseguire un sogno e per dimostrare a tutto il mondo che lo sport è uguale per tutti.
L'esempio più eclatante di integrazione a livello sportivo è quello del sudafricano Pistorius, che prima ha partecipato alle Olimpiadi e poi anche alle Paralimpiadi. Vi garantisco che altri atleti ammirati alle Paralimpiadi potrebbero tranquillamente competere con atleti normodotati.

Sarebbe arrivato il momento di considerare gli atleti per le loro performances sportive e non per il loro stato fisico e seguire l'esempio di alcune discipline, come la scherma, che già da un po' hanno deciso di integrare.

La vera tristezza è sentire persone sproloquiare su argomenti che non conoscono. Ma anche vedere lo spazio che viene concesso su tv e giornali alle prestazioni di questi atleti, purtroppo da noi considerati di serie B. Tutto il contrario ad esempio di quello che sta accadendo in Gran Bretagna, dove organizzazione dell'evento e seguito mediatico sono da serie A. La Toscana con il progetto SportHabile ha deciso di mettere in pratica il concetto di integrazione. Adesso ci aspettiamo un definitivo salto di qualità. Anche da parte del Coni il quale, e sarebbe l'ora, dovrebbe premiare allo stesso modo le medaglie olimpiche e non considerare quelle ottenute dagli atleti paralimpici di serie B... Soltanto un'illusione la mia?

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