Campagna

Seafood Expo Global 2019, la Toscana per un mare senza rifiuti

 


Bruxelles - La contaminazione dei nostri mari con rifiuti di ogni genere, plastiche,  metalli e molti altri tipi di inquinanti, è un tema di attualità che attende soluzioni.  Regione Toscana e altri soggetti del territorio hanno cercato di dare una prima risposta lanciando nel 2018 "Arcipelago Pulito" primo progetto sperimentale in Italia e in Europa. Martedì 7 maggio, il progetto è stato presentato alla platea internazionale del Seafood Expo Global, riscuotendo apprezzamenti e interesse da parte di tutti i presenti.

"Il valore aggiunto, rispetto ad esperienze simili portate avanti in altri mari e in altre parti del mondo, è stato quello di aver saputo creare una filiera completa, dalla raccolta del rifiuto alla sua analisi e trattamento e, quando possibile, recupero in un impianto idoneo. Da questo punto di vista è stato il primo progetto in Italia e in Europa", ha dichiarato il responsabile della direzione Agricoltura Roberto Scalacci.

I rifiuti presenti nei nostri mari arrivano principalmente dai fiumi o sono gettati direttamente in mare, mettendo a repentaglio:

  • Economia (in particolare quella ittica);
  • Flora e fauna marina;
  • Salute pubblica a causa della contaminazione della catena alimentare.

I diversi tipi di rifiuti presenti in mare sono:

  • Plastiche;
  • Metalli;
  • Vetro;
  • Altri tipi di rifiuti.

I rifiuti galleggianti e disciolti in mare sono solo la punta di un iceberg di un problema più complesso, il "fishing litter" ossia i rifiuti della pesca.

I pescatori, con il progetto toscano contribuiscono a ripulire i mari da materie plastiche e non solo e diventano protagonisti della difesa dell'ambiente marino.

La Toscana diventa un modello
I pescatori che con le reti di pesca raccolgono insieme ai pesci anche rifiuti inquinanti non devono più pagare per il loro smaltimento.  Oggi i pescatori non sono più considerati anche produttori di rifiuti grazie alla creazione di un processo a cui partecipano tutti i soggetti. Prima dell'introduzione di queste soluzioni i rifiuti galleggianti in mare finivano spesso per essere rigettati in mare.

Dopo che l'Europa (UE) ha fatto sua l'idea, nel mese di aprile 2019 il Governo italiano ha approvato un disegno di legge "Salva mare" dal Consiglio dei Ministri.


Anna Luisa Freschi

 


Bruxelles - La contaminazione dei nostri mari con rifiuti di ogni genere, plastiche,  metalli e molti altri tipi di inquinanti, è un tema di attualità che attende soluzioni.  Regione Toscana e altri soggetti del territorio hanno cercato di dare una prima risposta lanciando nel 2018 "Arcipelago Pulito" primo progetto sperimentale in Italia e in Europa. Martedì 7 maggio, il progetto è stato presentato alla platea internazionale del Seafood Expo Global, riscuotendo apprezzamenti e interesse da parte di tutti i presenti.

"Il valore aggiunto, rispetto ad esperienze simili portate avanti in altri mari e in altre parti del mondo, è stato quello di aver saputo creare una filiera completa, dalla raccolta del rifiuto alla sua analisi e trattamento e, quando possibile, recupero in un impianto idoneo. Da questo punto di vista è stato il primo progetto in Italia e in Europa", ha dichiarato il responsabile della direzione Agricoltura Roberto Scalacci.

I rifiuti presenti nei nostri mari arrivano principalmente dai fiumi o sono gettati direttamente in mare, mettendo a repentaglio:

  • Economia (in particolare quella ittica);
  • Flora e fauna marina;
  • Salute pubblica a causa della contaminazione della catena alimentare.

I diversi tipi di rifiuti presenti in mare sono:

  • Plastiche;
  • Metalli;
  • Vetro;
  • Altri tipi di rifiuti.

I rifiuti galleggianti e disciolti in mare sono solo la punta di un iceberg di un problema più complesso, il "fishing litter" ossia i rifiuti della pesca.

I pescatori, con il progetto toscano contribuiscono a ripulire i mari da materie plastiche e non solo e diventano protagonisti della difesa dell'ambiente marino.

La Toscana diventa un modello
I pescatori che con le reti di pesca raccolgono insieme ai pesci anche rifiuti inquinanti non devono più pagare per il loro smaltimento.  Oggi i pescatori non sono più considerati anche produttori di rifiuti grazie alla creazione di un processo a cui partecipano tutti i soggetti. Prima dell'introduzione di queste soluzioni i rifiuti galleggianti in mare finivano spesso per essere rigettati in mare.

Dopo che l'Europa (UE) ha fatto sua l'idea, nel mese di aprile 2019 il Governo italiano ha approvato un disegno di legge "Salva mare" dal Consiglio dei Ministri.


Anna Luisa Freschi

Aggiornato al:
06.11.2019
Article ID:
17432480