Sbloccare i fondi per la Cig in deroga

Sbloccare i fondi per la Cig in deroga

Il soldi che ci erano stati assegnati dal ministero per la cassa integrazione e la mobilità in deroga sono finiti. L'impennata di richieste registrata, al di là di ogni previsione, nei mesi di gennaio e febbraio, ci costringe a sospendere le autorizzazioni. Anche se, in accordo con l'Inps regionale, abbiamo deciso di tener conto delle risorse non ancora assegnate, ma comunque certe, in modo da poter dare il via libera al maggior numero possibile di domande. Riusciamo così a coprire le domande arrivate fino al 30 gennaio per la cassa integrazione e fino al 28 febbraio per la mobilità.

Le risorse assegnate o comunque certe ammontano per la nostra regione a 49 milioni e 600 mila euro. Con queste riusciamo ad autorizzare quelle relative a 12 mila lavoratori su 24 mila per la cassa in deroga e 1583 su 1795 per la mobilità.

E' una situazione grave, insostenibile, che rischia di lasciare senza nessun sostegno al reddito migliaia di lavoratori, in Toscana come nel resto del paese. Il governo, lo abbiamo ripetuto ancora una volta giovedì al ministro Fornero, deve assolutamente farsene carico in tempi brevi sbloccando i fondi – circa 200 milioni a livello nazionale, 10 per la Toscana – già previsti per questo dalla legge di stabilità. Sappiamo già che non saranno sufficienti neanche per coprire le richieste già arrivate, ma sono comunque una boccata d'ossigeno. E poi, a governo e Parlamento, chiediamo anche di provvedere a stanziare le risorse per consentire di fare fronte a tutto il 2013.

Per quanto ci riguarda non smetteremo di fare la nostra parte, nel confronto costante con parti sociali e istituzioni. Per questo ho deciso, anche se non è in gesto usuale, di partecipare a nome della Regione Toscana alla manifestazione unitaria indetta da Cgil, Cisl e Uil davanti a Montecitorio per martedì 16 aprile. Rivendicherò, insieme ai sindacati, un adeguato finanziamento degli ammortizzatori sociali. Mi sembra un dovere al quale non ci si può sottrarre di fronte al perdurare della crisi e rispetto alla condizione di gravissimo disagio che vivono decine di migliaia di lavoratori, in Toscana e nel resto del paese.

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