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San Rossore, la scommessa vinta del dialogo possibile

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A NEW GLOBAL VISION SALUTE: DIRITTO UNIVERSALE
Alla vigilia del vertice dei più ricchi e potenti, il G8 di Genova nel luglio del 2001, l’agenda della politica e dell’informazione non metteva a fuoco le questioni dell’ambiente, della distribuzione delle risorse, degli squilibri, dei diritti degli individui, ma si occupava solo dei rischi delle molotov e delle fioriere intorno ai palazzi che avrebbero ospitato il summit. Per questo il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, decise di lanciare una sfida: creare un’occasione di confronto e di dibattito sui temi della globalizzazione tra le istituzioni e i movimenti; mostrare che per affrontare i problemi globali dell’umanità si possono proporre soluzioni ispirate alle idee di solidarietà, responsabilità, democrazia. Dimostrare che si poteva discutere e che la violenza non era un ingrediente obbligatorio. Fu così organizzato in fretta e furia il primo meeting di SanRossore, nella tenuta un tempo appartenuta al presidente della Repubblica e ora gestita dalla Regione. Un successo segnato, fin da subito, dalla qualità della discussione e delle presenze sotto il tendone nel parco: Walden Bello, Ivan Illich, Edward Goldsmith, Tarso Genro, monsignor Plotti, ma anche Gianna Nannini e Beppe Grillo. Il drammatico epilogo del vertice di Genova mostrò quanto fosse stato giusto scegliere la strada del dialogo e del confronto con il mondo della cultura.
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05.08.2008
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262106