Rischio Clinico

  I piani sanitari succedutisi in questi ultimi sei anni (PSR 2005-2007 e PSR 2008-2010) hanno previsto per la gestione del rischio clinico, essenzialmente due fasi, iniziate con la costituzione del Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza dei Pazienti (Centro GRC):

  1. la costruzione di un sistema regionale secondo un modello a rete e la messa a punto degli strumenti operativi;
  2. la creazione di indicatori di verifica e la promozione di buone pratiche, finalizzati al consolidamento del sistema.
Diventa ora indispensabile sviluppare una terza fase con i seguenti obiettivi proritari:
  • applicazione delle azioni di prevenzione locali (anticipare i rischi emersi nell'analisi degli eventi avversi) e regionali (controllare il rischio aggregato a partire dalla verifica complessiva delle criticità più frequenti e più rilevanti);
  • monitoraggio delle azioni e valutazione costante dei risultati raggiunti, in termini di costi umani (riduzione della mortalità e della morbilità per eventi avversi), economici (costi diretti connessi con prolungamento della degenza o altre procedure diagnostiche terapeutiche ed indiretti conseguenti alle spese legali e di risarcimento) e professionali (perdita di reputazione e di immagine del sistema).
E per questo diventa fondamentale:
  • consolidare la funzione di governo clinico del Centro GRC e le relazioni con le aziende sanitarie e con la rete dei responsabili del rischio clinico per le attività di ricerca e sviluppo, informazione e formazione e promozione della cultura della sicurezza; - favorire mediante la promozione di iniziative nazionali lo sviluppo dei sistemi di "reporting and learning" proponendo norme che tutelino i professionisti che segnalano gli eventi avversi;
  • rafforzare la collaborazione con gli altri organismi di governo clinico regionale (OTT, ITT e CRS), il Laboratorio Management e Sanità (MeS) della Scuola Sant'Anna di Pisa, il Centro Criticità Relazionali della AOU Careggi;
  • realizzare il collegamento tra gestione dei sinistri (valutazione e risarcimento) e gestione del rischio affidando al centro GRC il coordinamento regionale delle attività delle Commissioni di valutazione dei sinistri;
  • coinvolgere attivamente i rappresentanti delle associazioni dei cittadini e dei pazienti dalla progettazione alla valutazioni delle attività di gestione del rischio, con il supporto del gruppo Patients for Patient Safety della World Alliance for Patient Safety dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in linea con il progetto l'Accademia del Cittadino;
  • collaborare con l'Ufficio del Difensore Civico Regionale per favorire la gestione diretta dei risarcimenti;
  • rendere omogenea l'attività degli osservatori medico legali sia nelle attività di gestione del contenzioso sia per finalità di prevenzione dei conflitti in ambito di corretta compilazione della cartella clinica ed infermieristica, del consenso informato e per l'ambito più generale di appropriatezza delle prestazioni sanitarie; questo avviene integrando il sistema di monitoraggio del contenzioso con gli aspetti medico legali, monitorando e presidiando i diritti risarcitori nella logica di un corretto utilizzo delle risorse, sviluppando un sistema di accreditamento delle attività medico legali e di verifica mediante visite walk around.
 
Per sostenere tali sviluppi, è necessario lavorare sia a livello di politiche regionali che di azioni mirate a coltivare i quattro assi della gestione del rischio clinico:
  • sistema di gestione del rischio clinico;
  • buone pratiche per la sicurezza dei pazienti;
  • formazione e comunicazione,
  • ricerca e sviluppo.
Le politiche regionali si realizzano in atti successivi della Giunta Regionale che a loro volta si traducono nelle azioni che costituiscono il lavoro quotidiano della Rete regionale GRC in piena trasparenza fra regione, aziende, professionisti e cittadini.
 
Sfide
Al livello delle politiche regionali, le priorità in sintesi riguarderanno:
  • a definizione di obiettivi di sicurezza dei pazienti nei contratti dei Direttori Generali delle aziende sanitarie;
  • la definizione di requisiti di accreditamento professionale per gli operatori sanitari a tutti i livelli, a partire dalle area critica e chirurgica;
  • il riconoscimento della qualità e sicurezza come funzioni strategiche delle direzioni aziendali;
  • la collaborazione con gli ESTAV per l'integrazione dei requisiti di ergonomia e di usabilità in fase di stesura dei capitolati di gara e valutazione comparata per l'acquisizione dei dispositivi medici;
  • lo sviluppo sistematico di iniziative di gestione del rischio clinico espressamente dedicate all'assistenza territoriale ed ai servizi sanitari delle carceri toscane.
  • la definizione di obiettivi per gli osservatori medico legali sia in ambito di gestione del contenzioso che di prevenzione dei conflitti.
Obiettivo
Consolidare il modello a rete della gestione del rischio clinico attraverso un progressivo cambiamento culturale di tutti gli operatori e l'estensione delle logiche del rischio clinico dal settore ospedaliero a quello territoriale, con interessamento della medicina generale.
 
Strategie
Le azioni strategiche si articoleranno secondo i quattro assi:
  1. il sistema di gestione del rischio clinico;
  2. le campagne per la sicurezza dei pazienti e buone pratiche;
  3. la formazione e la comunicazione al personale sanitario ed ai cittadini in materia di sicurezza e qualità delle cure;
  4. la ricerca e lo sviluppo su qualità e sicurezza delle cure.
1. Il sistema di gestione del rischio clinico
I volumi di attività delle strutture operative e dei singoli professionisti sono un tema molto rilevante per la qualità e la sicurezza delle cure, nonché per la sostenibilità dei servizi in una fase di contrazione delle risorse economiche a disposizione della sanità pubblica. La letteratura suggerisce che ci siano correlazioni tra standard di organizzazione del personale, volumi di attività, carico di lavoro psico-fisico e performance professionale e delle strutture operative. Pertanto, a partire dall'area chirurgica, è previsto l'utilizzo di un algoritmo che verifichi la correlazione tra le variabili su citate, al fine di definire le soglie di attività per centro e per professionista utili a garantire qualità, sicurezza e sostenibilità del sistema. 
 
Tale sperimentazione avverrà mediante un confronto con le aziende, le associazioni scientifiche e professionali ed i sindacati. I risultati verranno resi noti ai cittadini per condividere i successivi possibili passaggi di riprogettazione dei percorsi assistenziali.
  • Estensione del sistema GRC ai presidi sanitari delle carceri toscane;
  • Applicazione del Sistema integrato di Gestione del Rischio nei Trapianti (GRT), dedicato ai percorsi di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule;
  • Revisione degli strumenti di segnalazione ed analisi degli eventi avversi con la possibile integrazione della classificazione internazionale per la sicurezza dei pazienti promossa dall'OMS;
  • Valutazione sistematica della capacità delle aziende di ridurre i fattori di rischio per i pazienti individuati sia con il sistema GRC, che con buone pratiche o raccomandazioni del Ministero della Salute, anche mediante una checklist di verifica di diffusione e applicazione raccomandazioni ministeriali e attraverso nuovi indicatori di performance in collaborazione con il Laboratorio MeS, tenendo in considerazione i dati del Programma Nazionale Esiti (PNE).
Implementazione della partecipazione dei cittadini esperti nei sistemi GRC aziendali e regionali, favorendo la segnalazione diretta degli eventi avversi, la partecipazione agli audit GRC e soprattutto la verifica dell'adozione delle azioni di prevenzione del rischio, la valutazione delle buone pratiche e dei requisiti di accreditamento per la sicurezza del paziente;
Valutazione del rischio mediante l'applicazione della Failure Modes and Effects Analysis (FMEA) almeno su un percorso clinico-assistenziale all'anno in ogni azienda;
Ideazione e sviluppo del Sistema informativo integrato della Gestione del Rischio Clinico (SiGRC) Valutazione e messa a punto metodologie di analisi degli eventi avversi e delle criticità anche in ambito delle procedure amministrative, organizzative e gestionali delle risorse umane, migliorando le interazioni e sinergie tra area amministrativa e sanitaria. 
 
2. Campagne per la sicurezza del paziente e buone pratiche;
Il Centro e la Rete GRC hanno sviluppato e diffuso fino ad oggi 21 buone pratiche per la sicurezza dei pazienti, entrate recentemente a fare parte dei requisiti di accreditamento istituzionale, ed ha contribuito alla distribuzione delle raccomandazioni emanate dal Ministero della Salute, compreso il il Patient Safety Walkaround, che consiste in una verifica di tipo collaborativo dell'applicazione delle buone pratiche e delle azioni di miglioramento a seguito degli eventi sentinella. Per quanto riguarda lo sviluppo futuro diventa strategico:
  • estendere le buone pratiche trasversali alle strutture territoriali, in particolare, la prevenzione delle cadute, l'igiene delle mani e la sicurezza nell'utilizzo dei farmaci;
  • sperimentare buone pratiche rivolte direttamente ai cittadini, soprattutto per promuovere la sicurezza nell'home care dei pazienti fragili (anziani, malati cronici senza supporto sociale, migranti, ecc.);
  • testare buone pratiche finalizzate alla continuità del percorso tra ospedale e territorio quali: la sicurezza e continuità della terapia farmacologica (medication reconciliation), da sviluppare con farmacisti, associazioni dei pazienti e MMG; il passaggio di consegne tra professionisti ospedalieri e territoriali; il diario del paziente, per integrare l'esperienza del paziente nella gestione dei percorsi
  • dare seguito alla prima campagna per la corretta identificazione del paziente introducendo sistemi evoluti di riconoscimento e tracciabilità; - rilanciare a livello ospedaliero la buona pratica sulla prevenzione delle infezioni ospedaliere correlate all'antibiotico resistenza, in considerazione dell'attuale campagna globale promossa dall'OMS;
  • istituire il premio annuale per la qualità e sicurezza delle cure per valutare e valorizzare nel tempo le strutture operative che si impegnano nell'innovazione delle buone pratiche.
3. Formazione e comunicazione
Per quanto riguarda l'attività di comunicazione ci si propone innanzitutto di editare e pubblicare i quaderni relativi alle campagne per la sicurezza dei pazienti promosse nell'ultimo triennio e di aggiornare quelli già pubblicati. 
Si intende realizzare una Newsletter GRC dedicata alla qualità e la sicurezza nelle aziende per dare visibilità delle attività e iniziative realizzate. Lo strumento digitale avrà un'edizione trimestrale e verrà pubblicato e promosso sul sito del centro GRC, nelle intranet aziendali e tramite mailing list e può garantire la trasmissione di notizie e informazioni a una pluralità di soggetti, in modo rapido ed economico stimolando la creazione di comunità di pratiche e instaurando un rapporto più dinamico e continuativo all'interno della rete GRC. 
 
Una ulteriore attività che si intende realizzare riguarda la struttura delle sezioni di gestione rischio clinico sviluppate nelle intranet aziendali. Si intende infatti individuare delle linee guida uniformi per la diffusione della documentazione nazionale, regionale e aziendale relativa alla qualità e sicurezza delle cure. 
Risulta essenziale sviluppare con maggior enfasi la consapevolezza negli operatori sanitari della relazione che esiste tra la sicurezza del paziente e la cattiva progettazione dei dispositivi medici e solo un operatore formato riesce a riconoscere nel near miss le reali concause. Pertanto verranno promosse iniziative di comunicazione specifiche sull'usabilità dei dispositivi medici.
 
Avrà una parte rilevante lo sviluppo e la sperimentazione di strumenti per la comunicazione di buone pratiche di sicurezza delle cure rivolte direttamente ai cittadini, in particolare per l'home care dei pazienti fragili, sviluppati con la collaborazione degli attivisti delle associazioni dei pazienti e di tutela dei cittadini, nonché oggetto di valutazione di gradimento e di efficacia 
 
Nel corso degli anni il Centro GRC ha definito un modello per la formazione del personale coinvolto nella gestione del rischio clinico. Per rendere più tangibile la qualità e la quantità degli eventi formativi su qualità e sicurezza delle cure, ci si propone di introdurre un sistema di valutazione per le attività di formazione che preveda come risultato dell'evento formativo, da verificare a sei mesi dal suo svolgimento, l'implementazione in azienda di un progetto ad hoc riguardante parte delle tematiche affrontate, l'adozione di strumenti proposti, ecc.
 
La formazione mediante simulazione verrà coltivata in diversi settori clinico-assistenziali, sia per estendere la preparazione dei singoli operatori all'acquisizione delle abilità tecniche, che per preparare gli individui ed i team sulle abilità e competenze relazionali e anche per testare nuove procedure clinico-assistenziali all'interno di una riorganizzazione dei servizi.
 
L'esperienza dell'Accademia del Cittadino, progetto di formazione sulla qualità e sicurezza delle cure di attivisti di associazioni di pazienti e di tutela dei cittadini, dovrebbe trovare un seguito con iniziative di livello aziendale, per promuovere la collaborazione attiva a livello delle comunità locali tra i cittadini e le istituzioni che amministrano i servizi sanitari. 
Anche per i prossimi anni, è auspicabile la ripetizione del Corso avanzato in Clinical Risk Management organizzato dal Laboratorio MeS e dal Centro Gestione Rischio Clinico, punto di riferimento a livello regionale e nazionale per preparare i dirigenti delle aziende sanitarie ad assumere la funzione di responsabile della gestione della qualità e sicurezza delle cure.
 
Sul versante della formazione universitaria, è necessario consolidare i rapporti tra il Centro GRC e le Università toscane, per fare in modo che le attuali esperienze di moduli dedicati alla gestione del rischio clinico nei corsi di laurea, specializzazione o master delle professioni sanitarie vengano ulteriormente sviluppati ed integrati a pieno titolo nei curricula di base e post-lauream.
 
4. Ricerca e sviluppo
Sono ormai stati conclusi i seguenti progetti di ricerca: il progetto europeo "Handover", i progetti nazionali "Cartella Paziente-Integrata", "Studio sull'incidenza degli eventi avversi in alcuni ospedali del SSN", "Lo sviluppo del Sistema integrato di Gestione del Rischio nei Trapianti". Tali progetti dovranno essere traslati alla pratica clinica mediante specifiche iniziative (campagne per la sicurezza, buone pratiche). 
 
Partendo dalle suddette strategie diventano importanti nuove direttrici: 
  • la collaborazione con Ministero, Farmindustria, AIFA e Assogenerici per aggiornare la normativa riguardante il packaging dei farmaci introducendo nuovi criteri di sicurezza;
  • l'introduzione di criteri ergonomici nella logistica e organizzazione dei nuovi ospedali;
  • la Scheda Terapeutica Unica informatizzata ed integrata con la cartella sanitaria elettronica per la fruizione sia da parte degli operatori sanitari che dei cittadini, in particolare se affetti da patologie croniche;
  • il governo della cartella clinica informatizzata derivante dalla cartella clinica integrata nazionale realizzata dal Centro GRC per il Ministero della Salute;
  • il coinvolgimento dei pazienti nella qualità e gestione delle cure, valutando nel tempo gli effetti della comunicazione nella gestione degli eventi avversi e negli eventi sentinella;
  • la sicurezza nella telemedicina e nel teleconsulto, a partire dalla rete dei servizi di radiologia digitale (RIS-PACS), di diagnostica di laboratorio e di anatomia patologica.
 

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Aggiornato al:
06.12.2012
Article ID:
172073