Qualità e sicurezza nella Procreazione medicalmente assistita (PMA)

Negli ultimi anni, come risulta dai documenti dell'Organizzazione mondiale della sanità nonché dai dati del Ministero della Salute (Organizzazione Mondiale della Sanità e Risoluzione del Parlamento Europeo 2001/2128 e Relazione del 2008), la medicina della riproduzione ha visto un aumento della sua rilevanza, atteso l'incremento della infertilità sia maschile che femminile e un accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita crescente.
 
Questo ambito, rientrando nel più generale settore della ostetricia e ginecologia, è stato peraltro oggetto di particolare attenzione e impegno con la redazione di Linee guida nazionale e con studi e interventi nell'ambito della prevenzione delle malattie a carattere ereditario e la previsione di screening (es. per la fibrosi cistica). Le stesse Regioni, hanno consapevolezza del fatto che l'infertilità e la sterilità sia diventato un problema sociale e a tale riguardo si sono impegnate a sostenere con diverse modalità e peso le coppie nel loro progetto genitoriale e per assicurare maggiore qualità e sicurezza nella pratica medica ginecologica e ostetrica, nonché nell'ambito della cura alla sterilità e infertilità.
 
Nello specifico ambito della procreazione medicalmente  assistita sono stati introdotte pratiche e metodiche di verifica della qualità e in applicazione di Direttive europee (2004/23/CE, 2006/17/CE e 2006/86/CE), sono stati emanati specifici Decreti Legislativi (DLgs 191/207 e 16 del 2010) in materia di sicurezza e controllo del rischio insito alla utilizzazione, approvvigionamento e controllo di tessuti e cellule umane (gameti, embrioni, ecc.) con la predisposizione di un apposito sistema di individuazione e di segnalazione degli eventi avversi. 
 
 
Sussiste tuttora una difficoltà di approccio e di consapevolezza sulle modalità di applicazione e di utilizzazione delle metodiche relative alla sicurezza medica. La necessità di avviare un progetto sistematico nell'ambito considerato è strettamente connesso alla necessita di gestire  la complessità delle procedure, di garantire la funzionalità dei macchinari e delle apparecchiature.  Si rileva inoltre da parte dei cittadini/utenti una domanda di maggiore informazione e di umanizzazione delle procedure oltre che di garanzie in ordine alla qualità.  
 
Il progetto è coordinato da AGENAS e  vede la partecipazione del Centro Gestione Rischio clinico e Sicurezza del Paziente della Regione Toscana, la Regione Lombardia e la Regione Puglia e si pone come obiettivi specifici:
  • analizzare lo stato dell'arte della qualità e della sicurezza in ambito PMA individuando eventuali buone pratiche esistenti
  • definire un glossario comune e condiviso, in linea con le principali indicazioni internazionali
  • definire un set di indicatori di qualità e di sicurezza nella PMA
  • sperimentare gli strumenti di controllo dei rischi in almeno 3 Regioni 
  • feedback ed eventuale formazione degli operatori
 

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Aggiornato al:
01.10.2013
Article ID:
5165955