L'assessore Nencini lo ha sottolineato stamani partecipando ad un'audizione della commissione "Città metropolitana" della Provincia di Firenze. I primi nodi da sciogliere riguardano le funzioni. Se la scelta naturale è che la programmazione vada alla Regione e la gestione ai Comuni o le unioni di Comuni, forse andrebbe fatta un'eccezione per il trasporto pubblico, la gestione della Fi-Pi-Li ed altre materie da decidere assieme. Ma ci sono anche vuoti normativi, che solo governo e Parlamento possono sciogliere. Come sarà ripartito ad esempio il patrimonio? Chi si accollerà i mutui accesi in questi anni, che sono centinaia di milioni? A chi andranno i 347 milioni di entrate tributarie che oggi finiscono nelle casse delle dieci province toscane, pari ad un quarto dei bilanci? Seguiranno le funzioni oppure no? E poi il personale: quasi 4.800 dipendenti in tutta la Toscana , di cui mille solo per la Provincia di Firenze. Tutte domande che stamani sono rimbalzate attorno al tavolo della commissione provinciale.
"Non c'è tempo da perdere – commenta Nencini – e dobbiamo metterci subito al lavoro, in modo da evitare che la fine dell'anno ci colga impreparati". Continuando magari a lavorare per la città metropolitana e le aree vaste. "Non ho infatti cambiato idea – spiega l'assessore – Sono convinto ancora che dobbiamo utilizzare tutti i meccanismi legislativi di cui possiamo disporre per dare forma e sostanza alle area vaste". "Il mio ragionamento – prosegue – nasce da una constatazione di fatto. Lo sviluppo, nel mondo e in Europa, passa dalle città ma la Toscana non ha città di taglio ‘contemporaneo'. L'area metropolitana potrebbe supplire a questa mancanza: fare da volano allo sviluppo necessario ed essere il luogo in cui molti dei servizi si programmano e gestiscono assieme, su scala più ampia". Una strada obbligata, per l'assessore, se l'obiettivo è quello di essere più competitivi.
Province, per Nencini subito al lavoro per il dopo. Area metropolitana indispensabile
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