Obiettivi e finalità
Da tempo la Toscana è impegnata a perseguire l’obiettivo di una Regione “più sicura”, con un modello di sicurezza fondato non solo sulla repressione dei fatti criminosi, ma anche su una politica di prevenzione condivisa col sistema delle autonomie locali e dell’amministrazione dello Stato.
Nell’accezione più ampia di sicurezza possiamo comprendere anche l’attività svolta dalla Regione nell’ambito della protezione civile. Il sistema regionale della protezione civile si occupa delle problematiche legate alla previsione e prevenzione dei rischi che insistono sul territorio e di far fronte alle eventuali emergenze, per limitare le conseguenze negative che qualsiasi disastro, naturale o causato dall’uomo, può avere sulla comunità.
Sistema di governance
La Regione attua le proprie politiche sulla sicurezza e la legalità all’interno di una rete consolidata di rapporti e relazioni che coinvolge gli organi centrali dello Stato, le altre Regioni, gli enti territoriali toscani (con particolare riferimento alle polizie comunali e provinciali), la Direzione Scolastica Regionale, le Università toscane, le associazioni di enti e il mondo dell’associazionismo. La Toscana è firmataria di vari Patti per la Sicurezza sottoscritti da Comuni capoluogo di provincia toscani e Prefetture (Firenze, Prato, Pistoia, Pisa); fin dal 2002 sottoscrive Protocolli d’Intesa in materia di sicurezza urbana con tutte le Province toscane; aderisce al Forum italiano ed europeo per la sicurezza urbana. Inoltre ha attivato uno specifico “Tavolo per la legalità e la sicurezza” che costituisce un momento di incontro e coordinamento delle istituzioni locali e delle associazioni.
La Regione organizza la protezione civile, in stretto contatto con le strutture nazionali preposte a questo compito, ma anche con tutti i Comuni e le Province in modo che gli interventi siano rapidi, tempestivi e capillari. La Protezione civile regionale si avvale anche della fitta rete di associazioni che operano in questo settore e che sono iscritte nel Registro regionale del volontariato.
Strumenti (leggi e programmi regionali)
▪ LR 11/1999 – Provvedimenti a favore delle scuole, delle Università toscane e della società civile per contribuire, mediante l’educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica, alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti
▪ LR 38/2001 – Interventi regionali a favore delle politiche per la sicurezza della comunità toscana
▪ LR 12/2006 – Norme in materia di polizia comunale e provinciale
▪ LR 86/2009 – Strumenti di prevenzione dell’usura ed educazione all’uso consapevole del denaro
▪ LR 67/2003 – Ordinamento del sistema regionale della protezione civile e disciplina della relativa attività
▪ LR 38/2001 – Interventi regionali a favore delle politiche per la sicurezza della comunità toscana
▪ LR 12/2006 – Norme in materia di polizia comunale e provinciale
▪ LR 86/2009 – Strumenti di prevenzione dell’usura ed educazione all’uso consapevole del denaro
▪ LR 67/2003 – Ordinamento del sistema regionale della protezione civile e disciplina della relativa attività
Risorse attivate
(v. Tab. Risorse attivate politiche per la sicurezza e la legalità e Protezione civile)
I temi di rilievo
Formazione di operatori per la sicurezza
Formazione in materia di politiche locali per la sicurezza: la Regione si occupa di formare sul territorio figure professionali capaci di farsi interpreti e coordinatori della multiforme problematica della sicurezza urbana, in un’ottica di integrazione e trasversalità. Dal 2002 la Regione, con la collaborazione delle Università di Firenze, Pisa e Siena, ha avviato la sperimentazione di un modello formativo che costituisce un’eccellenza nel panorama italiano della formazione sulle politiche per la sicurezza urbana. Sulla scia di tali esperienze, nel 2009 la Regione con le tre Università toscana ha attivato un Master interuniversitario post laurea che rappresenta ad oggi un’esperienza unica nel panorama nazionale (32 i partecipanti, provenienti da Comuni e Province della Toscana, nella maggior parte dei casi comandanti e ufficiali della Polizia Locale).
Formazione per la polizia locale: la Regione partecipa alla Scuola interregionale di polizia locale di Modena (insieme ad Emilia-Romagna, Liguria e Comune di Modena) attraverso la quale sono programmate e realizzate attività formative del personale appartenente alla polizia locale. Tali iniziative formative (per le quali la Regione nel 2010 ha destinato 360 mila euro) sono attivate in idonee sedi decentrate sul territorio regionale, in modo da favorire la massima partecipazione degli operatori.
Conoscenza di fenomeni criminali e di illegalità
Da anni la Regione ha istituito l’Osservatorio regionale sulla sicurezza urbana, per l’analisi dei fenomeni criminali e di illegalità e per il coordinamento e lo sviluppo delle politiche regionali di informazione, ricerca, documentazione e formazione in materia di sicurezza. Oltre ad aver effettuato varie ricerche, l’Osservatorio predispone dal 2001 il rapporto conoscitivo sulle condizioni della sicurezza in Toscana.
Nel 2009-2010 l’Osservatorio ha effettuato un’indagine sulla percezione della sicurezza dei cittadini toscani.
Dal 1994, è operativo il Centro di documentazione “Cultura della legalità democratica”, dotato di una biblioteca specializzata sui temi della criminalità organizzata e mafiosa, dei fenomeni terroristici, della criminalità diffusa, della sicurezza urbana e dell’educazione alla legalità. Oltre alle attività di pubblicazione di testi divulgativi, promozione di borse di studio, ospitalità di stage formativi, il centro possiede uno sportello di informazione rivolto alle scuole.
Sicurezza urbana
Annualmente la Regione finanzia progetti locali in materia di sicurezza urbana presentati dai Comuni, singoli o associati, con popolazione superiore ai 10.000 abitanti; ulteriori linee di finanziamento specifiche riguardano le gestioni associate di polizia municipale e le polizie provinciali.
Nel 2010 sono stati finanziati per 2,1 milioni 58 progetti, di cui 13 presentati da Comuni in associazione. Gli ambiti di intervento riguardano: il rafforzamento della prevenzione sociale; il rafforzamento della vigilanza; il soccorso alle persone e la sorveglianza di spazi pubblici; la prevenzione e mediazione dei conflitti e reinserimento sociale; la prevenzione e riduzione dei danni derivanti da atti incivili; il potenziamento della polizia municipale (che assorbe oltre il 30% degli interventi).
Cultura della legalità
La Regione agisce nell’ambito della promozione della legalità, operando sul piano culturale, ed educativo attraverso la progettazione e realizzazione di interventi, strumenti e reti di collaborazione tra istituzioni, scuole e associazionismo sui temi della prevenzione dei fenomeni di criminalità e illegalità (1,6 milioni le risorse regionali nel 2006-2010). L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i giovani ai temi della legalità, lotta alla criminalità organizzata etc.
Tra le azioni realizzate nel 2010 si ricordano: il bando annuale contributi per la promozione della cultura della legalità; il sostegno ai campi di volontariato antimafia che ogni anno, nel periodo estivo, ospitano centinaia giovani toscani a lavorare nei terreni della Sicilia, Calabria e Puglia; l’iniziativa di educazione alla legalità “I giovani, sentinelle della legalità”; i progetti relativi al fenomeno mafioso; il progetto “SCREAM” sul contrasto al lavoro minorile; il Progetto “Storia e memoria” relativo alle vittime del terrorismo.
Prevenzione dell’usura
Attraverso la legge regionale 86/2009, la Regione individua degli strumenti necessari alla prevenzione di fenomeni criminosi collegati al mondo dell’usura e promuove iniziative volte all’uso consapevole del denaro e dei suoi surrogati attraverso politiche rivolte al mondo della scuola, delle associazioni, delle imprese e dei cittadini. In particolare il contenuto della legge riguarda: la messa in atto di iniziative informative ed educative; la creazione di una rete integrata degli sportelli a supporto di soggetti e cittadini a rischio di usura, anche con la realizzazione del supporto tecnologico; il sostegno alle associazioni di volontariato che operano in modo qualificato in Toscana; il sostegno ai Comuni per attività di prevenzione e di aiuto alle vittime; la realizzazione dell’infrastruttura tecnologica di supporto alla rete dei centri di ascolto della Fondazione Toscana per la prevenzione dell’Usura.
Protezione civile
Per l’organizzazione del sistema regionale della Protezione civile, la Regione ha attivato 10,8 milioni (di cui 4,7 milioni di investimenti) nel 2006-2010.
Nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione/formazione attuate nel 2010 si segnalano il progetto regionale “A scuola di protezione civile” realizzato in alcune scuole primarie delle province di Arezzo, Livorno e Pistoia (anno scolastico 2009- 2010) e i corsi per la pianificazione d’emergenza degli enti locali svolti presso il centro regionale di addestramento antincendio boschivo “La Pineta” a Monticano.
Di fondamentale importanza per il sistema regionale della protezione civile sono le esercitazioni, che costituiscono uno strumento fondamentale per verificare l’efficacia e la validità delle procedure emergenziali; a novembre 2010 si è concluso “Terex 2010”, la più grande esercitazione di protezione civile mai effettuata in Italia, che ha interessato le province di Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Pisa (cfr. anche la scheda “Difesa del suolo e rischio sismico”).
Calamità naturali e stati di emergenza
A fronte degli eventi calamitosi di questi anni, la Regione si è attivata con tempestività, oltre che per le azioni di primo intervento, per la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza o calamità, per l’attivazione dei finanziamenti (193,7 milioni, di cui 167,3 milioni di investimenti, le risorse regionali attivate per il 2006-2010).
A febbraio 2010 è stato nominato il Commissario delegato per il superamento dell’emergenza relativa agli eventi meteorologici che hanno colpito la Toscana tra Natale 2009 e gli inizi del 2010. I danni sono stati stimati in 428 milioni; le risorse attivate sono 134 milioni (oltre 70 milioni di risorse regionali).
Nel novembre 2010 è stato dichiarato lo stato di emergenza sui territori provinciali di Massa Carrara e Lucca in seguito agli eventi calamitosi di fine ottobre e primi novembre 2010. La Regione ha stanziato 3 milioni come primo immediato intervento per far fronte alle situazioni più critiche. La stima dei danni è di circa 94,5 milioni; il piano per gli interventi prevede uno stanziamento complessivo di circa 23,4 milioni; ad oggi la Regione ha destinato 10 milioni per gli interventi di forestazione previsti dal piano.
Nel marzo 2011 la Regione si è attivata per l’accoglienza dei profughi provenienti da Lampedusa adottando la soluzione di distribuire i circa 500 profughi nel territorio regionale anziché concentrarli tutti, come proposto dal Governo, in una tendopoli allestita nell’area di Coltano a Pisa.
Prospettive per il futuro
Un orientamento della nuova amministrazione regionale è quello di consentire un maggiore coordinamento tra gli interventi per il sostegno di politiche locali per la sicurezza urbana (anche tramite l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni di polizia amministrativa locale) e quelli per la diffusione di una cultura della legalità (sviluppando la coscienza civile democratica e promuovendo iniziative di prevenzione e di contrasto nei confronti dell’usura e degli altri fenomeni criminali).
In questo senso è previsto un possibile adeguamento della normativa esistente, soprattutto per unificare i processi di programmazione delle attività.
Infine, nell’ambito della protezione civile, continua l’impegno della Regione per consolidare e sviluppare i sistema, in rapporto con gli enti locali toscani e con le associazioni di volontariato.