Pena di morte il Papa dica No

Pena di morte il Papa dica No

Beatissimo Padre, come Lei ben sa, la proposta italiana ed europea per la moratoria della pena di morte è stata approvata a larga maggioranza dalla terza commissione della Assemblea delle come Lei ben sa, la proposta italiana ed europea per la moratoria della pena di morte, nelle scorse settimane, e' stata approvata a larga maggioranza dalla terza commissione della Assemblea delle Nazioni Unite.
Nei primi giorni di dicembre il testo sarà votato in Assemblea Generale. E' davvero un passaggio di civiltà.
Moltissimi cristiani sono mobilitati per questo straordinario obiettivo. La Regione Toscana, che ho l'onore di rappresentare, e' l'erede di quel Granducato di Toscana, che duecento anni fa, nel 1786, primo stato al mondo, ha avuto il coraggio di cancellare la pena di morte dal suo ordinamento. Un suo gesto solenne rafforzerebbe l'impegno di quanti in tutto il mondo, credenti e non credenti, in nome del Vangelo o della coscienza lavorano alla definizione di un diritto, che diventi riconciliazione e non vendetta.
Nel Catechismo della Chiesa Universale, promulgato nel 1992 da Giovanni Paolo II, si legge al numero 2266 :"l'insegnamento tradizionale della chiesa ha riconosciuto fondato il diritto e il dovere della legittima autorità pubblica di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto, senza escludere in casi di estrema gravità la pena di morte". Nell'edizione tipica latina del 1997,al numero 2267 e' scritto: "L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di essere umani. Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune, e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza cogliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura inesistenti (Evangelium Vitae)".
Nel 2004 il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e confermato da una lettera del Segretario di Stato, al numero 405, così recita: "La Chiesa vede come un segno di speranza « la sempre più diffusa avversione dell'opinione pubblica alla pena di morte anche solo come strumento di "legittima difesa" sociale, in considerazione delle possibilità di cui dispone una moderna società di reprimere efficacemente il crimine in modi che, mentre rendono inoffensivo colui che l'ha commesso, non gli tolgono definitivamente la possibilità di redimersi ». Seppure l'insegnamento tradizionale della Chiesa non escluda — supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole — la pena di morte « quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani », i metodi non cruenti di repressione e di punizione sono preferibili in quanto « meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e più conformi alla dignità della persona umana ». Il crescente numero di Paesi che adottano provvedimenti per abolire la pena di morte o per sospenderne l'applicazione è anche una prova del fatto che i casi in cui è assolutamente necessario sopprimere il reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti». La crescente avversione dell'opinione pubblica alla pena di morte e i vari provvedimenti in vista della sua abolizione, ovvero della sospensione della sua applicazione, costituiscono visibili manifestazioni di una maggiore sensibilità morale". Beatissimo Padre, nella memoria di Sant'Andrea, ProtoApostolo, cancelli questi testi, escluda dall'insegnamento tradizionale della Chiesa la pena di morte, che contraddice la migliore coscienza civile dell'umanità e si pone come antivangelo.
Esprima una parola definitiva contro la pena di morte.
L'umanità, innanzi tutto nel dolore delle vittime, ha già scomunicato la pena di morte. Confermi con l'autorevolezza del Suo magistero questa scomunica.
Aiuterebbe in questo modo i popoli a compiere con più vigore la scelta che stanno per fare e a cui il nostro Paese ha dato un così determinante contributo.
Nella fiducia di un Suo gesto autorevole, mi e' gradito inviarLe i miei più cordiali saluti.

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