Composta da tre piramidi in acciaio corten, ciascuna alta nove metri e disposta in cerchio, l’opera si impone con forza nel paesaggio, rivelando le forme nette e rigorose che caratterizzano il lavoro di Staccioli. La scelta del corten, materiale che muta con il tempo, sottolinea il legame profondo tra scultura e natura, mentre le punte rivolte verso l’alto guidano lo sguardo al cielo, proponendo una nuova prospettiva dello spazio.
L’opera non è un semplice ornamento, ma un elemento di riflessione critica. Per Staccioli, la scultura è un “segno intelligente”, capace di dialogare con il contesto e di stimolare un’interazione tra uomo, ambiente e tempo. La solidità terrena dei tre elementi si trasforma così in una tensione poetica verso l’infinito, suggerendo una sintesi tra estetica e significato.
Hypermaremma aveva già reso omaggio a Staccioli nel 2019, inserendo i suoi Prismoidi nel Parco Archeologico dell’Antica Città di Cosa. Con Prospettiva Cielo, l’associazione prosegue il dialogo tra arte e territorio, trasformando la Maremma in un museo a cielo aperto e valorizzando il paesaggio attraverso interventi artistici di grande impatto.
Questa installazione è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Archivio Mauro Staccioli, la Galleria Il Ponte di Firenze, la Galleria d’Arte Niccoli di Parma e Regione Toscana. L’opera è stata inoltre animata da incontri e performance come quella dei Canzonieri, che a settembre hanno celebrato la chiusura dell’edizione 2024 di Hypermaremma.
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