Lori Lako, artista di origini albanesi (Pogradec, Albania 1991, vive attualmente a Firenze), attraverso una serie di incontri con alcune donne di origine albanese che vivono nel territorio, ha costruito una riflessione condivisa con la comunità ponendo al centro delle conversazioni oggetti di arredo e per uso domestico (arazzi, tappeti, centrini, ricami), che hanno frequentemente fatto parte di corredi destinati alla vita matrimoniale di queste donne o a quella delle loro figlie. Questi oggetti sono stati il punto di avvio di dialoghi che hanno riguardato modi di vivere, relazioni presenti e passate, il viaggio, nel segno della domanda “Che cosa è importante portare con noi nei momenti di grandi cambiamenti e cosa non lo è?”
L’opera Woven Echoes, nata da questa esperienza, rappresenta un doppio archivio, visivo e sonoro, che riscrive la storia personale e le vicende più intime, i desideri e le vicissitudini e le proietta in una sfera collettiva. Esposta nella mostra personale È da un po’ che non sogno di volare (Villa Pacchiani Centro Espositivo, 9 novembre-15 dicembre 2024), l’opera si connette a tematiche e pratiche artistiche di Lori Lako che, nel percorso espositivo, sono rappresentate da opere (alcune riconfigurate in relazione allo spazio, altre mai esposte in Italia) realizzate in altri momenti della propria produzione artistica.
Sui temi e sulla presentazione del percorso artistico di Lori Lako si è sviluppato il dialogo tra l’artista, Ilaria Mariotti e Serena Becagli, curatrice indipendente, durante un incontro pubblico, parte integrante del progetto come attività di approfondimento dedicate a ragazzi e adulti.
Il catalogo (italiano/inglese) edito da Gli Ori raccoglie le fotografie dell’allestimento e costituisce un approfondimento sulla ricerca dell’artista.
