Il mercato degli appalti in Toscana nel 2023

Rapporto relativo all'annualità 2023, uscito nel dicembre 2024, è a cura di Irpet - Osservatorio regionale dei contratti pubblici della Regione Toscana

L’andamento delle procedure di affidamento di contratti pubblici (appalti e concessioni) non ha subito rallentamenti con l’avvio, dal primo gennaio 2024, del regime di digitalizzazione disposto dal nuovo Codice (decreto legislativo 36/2023). E' quando emerge dai dati della Ba nca dati nazionale dei contratti pubblkii (Bdncp) di Anac, elaborati da Irpet in collaborazione con l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici della Regione Toscana, in attesa del bilancio definitivo di un anno che ha portato una mezza rivoluzione nelle modalità e nelle tecniche di gestione dell’intero ciclo di vita dei contratti e che sarà approfondito in occasione della presentazione del prossimo Rapporto annuale Irpet-Osservatorio, in calendario per la seconda metà di marzo 2025.

Intanto il consuntivo al 2023, contenuto nel rapporto di Irpet "Il mercato degli appalti in Toscana nel 2023" e che di fatto chiude l’era del precedente codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 50/2016), ci parla di un mercato regionale in buona salute, reduce in particolare da un biennio 2022-2023 sostenuto anche dalla spinta del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

La dinamica delle procedure avviate ha registrato in particolare nel 2023 un sostanziale consolidamento della fase di corposo aumento dei volumi che ha avuto avvio a partire dal 2021, grazie all’immissione delle risorse del Pnrr, anche se, rispetto all’anno precedente e considerando quelle di importo pari o superiore a 40mila euro corrispondenti all’ambito obbligatorietà del Cig (Codice identificativo di gara), ad essere cresciuto è stato solo il numero delle procedure avviate (16.789 in Toscana: +11% su base annua contro il +12% del dato nazionale) mentre il loro valore complessivo, pari a 8,7 miliardi di euro, ha rappresentato una flessione del 18% più accentuata di quella registrata comunque anche in Italia (-5%).

Si tratta di un assestamento che non preoccupa e che andrà valutato in una prospettiva di più lungo periodo, soprattutto perché realizzato rispetto ad un anno record come il 2022: 10,6 miliardi, stesso dato del 2021, ma con un incremento del 50% rispetto al 2020.

La consistenza dell’apporto del Pnrr sui volumi del 2023 si stima, secondo i dati dell’Osservatorio nell’ambito del monitoraggio della Regione Toscana correntemente aggiornato sul portale https://pnrr.toscana.it/, come pari a quasi 3mila procedure di affidamento avviate per complessivi 2 miliardi di euro, numeri che arrivano rispettivamente a 11.500 ed a 2,120 miliardi se si aggiungono le procedure avviate di importo inferiore a 40mila euro.

Con riferimento al più ampio periodo che copre gli anni di vigenza del vecchio codice (ed i primi sei mesi del nuovo comunque antecedenti l’avvio della “digitalizzazione”), rispetto al 2016, sia in Italia che in Toscana, nel 2023 vengono avviate procedure per circa 2,021 euro pro-capite aggiuntivi in Italia (+160%) e per 1,156 euro pro-capite aggiuntivi in Toscana (+90%).

Sempre il confronto con il 2016 dà conto di un aumento generalizzato dei volumi in tutti i settori del mercato (lavori, servizi e forniture sanitarie e non), ma allo stesso tempo mette in luce il contributo dirimente dei lavori pubblici che contribuiscono per più della metà all’incremento dei volumi della spesa aggiuntiva rispetto all’anno di partenza.

Per approfondire

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Aggiornato al:
03.01.2025
Article ID:
232311055