I 400 chilometri di Via Francigena in Toscana, dal passo della Cisa a Radicofani, hanno ora un "Master Plan", cioè un piano che individua con concretezza le infrastrutture da realizzare, tutte a basso impatto ambientale, per dare visibilità all'antico sentiero di pellegrinaggio.
Per mettere in atto il piano, alla cui stesura hanno lavorato la Regione Toscana, le cinque Province e i 38 Comuni dislocati sul tracciato ufficiale, l'amministrazione regionale ha stanziato quattro milioni di euro provenienti dalle misure infrastrutturali di turismo e cultura che saranno assegnati ai Comuni. Questi finanziamenti serviranno a realizzare e omogeneizzare segnaletica, arredo urbano, restauri e messa in sicurezza dei percorsi, attrezzature delle aree di sosta e punti di informazione.
Il Master plan individua infatti, parallelo e talvolta intersecato con quello a piedi, un percorso per le macchine (appositamente tracciato in modo da non disturbare o recare pericolo a chi invece va a piedi) per chi voglia percorrere solo un piccolo tratto della Via Francigena o combinare pezzi di percorso a piedi, a cavallo, in bicicletta lasciando l'automobile lungo la strada.
Nel Master plan sono stati individuati anche altri interventi infrastrutturali di maggior rilevanza economica, cofinanziati dai Comuni, che saranno coperti finanziariamente con gli strumenti ordinari. Alle strutture (ostelli per pellegrini, percorsi cicloturistici escursionistici, uffici di informazione e accoglienza, restauri di beni storici culturali architettonici), è stato attribuito dal Master plan un "bollino rosso", in quanto funzionali al miglioramento della Via Francigena.
Il metodo di lavoro adottato viene proposto dalla Toscana, che è capofila del progetto interregionale, anche alle altre Regioni che partecipano al progetto di realizzazione della Via Francigena italiana.
Il Master Plan della via Francigena in Toscana
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