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Il futuro in mano a chi?

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Descrivere le luci e le ombre attraverso cui i giovani guardano ai prossimi anni. questo l'obiettivo di "Il futuro in mano a chi?" la recente pubblicazione realizzata da SWG in collaborazione con Cittalia Fondazione - Anci Ricerche. La ricerca parla delle aspirazioni dei ragazzi e dei valori che le animano, delle loro paure e delle incertezze vissute nel momento del passaggio al mondo degli adulti, del loro interesse nei confronti della cosa pubblica e di come questa, per alcuni, sia divenuto impegno politico diretto nell'amministrazione della propria città. Per questi giovani l'impegno civico rappresenta ancora oggi, attraverso i canali dell'associazionismo e dei movimenti, un forte collegamento tra la sfera privata e quella pubblica, confermando la tendenza in atto negli ultimi decenni che descrive un diverso approccio partecipativo delle giovani generazioni, non più solamente partitico ma direttamente attivo nel volontariato, nei movimenti, nelle liste civiche o nei comitati cittadini.

L'indagine, articolata in tre parti, fotografa la visione che i giovani hanno della società in cui vivono e del futuro che hanno di fronte. Ciò che emerge è una società precarizzata che poggia le sue basi più che su solide gambe, su fragilità ed incertezze.
I temi che spaventano sono ricorrenti e condivisi: in primo luogo l'ambito occupazionale (con particolare enfasi sulla precarietà del lavoro e sull'insufficiente livello di salari e pensioni), seguito dalla preoccupazione per l'aumento del costo della vita (reso ancora più pesante dalla crisi finanziaria e dal caro prezzi) e da alcuni problemi strutturali dell'Italia che, da una parte, ne limitano lo sviluppo e dall'altra minano la giustizia sociale (la scarsità degli investimenti nella ricerca, il tema della sicurezza e della qualità della giustizia).

Nonostante tutto, quel che emerge è che i giovani sono pronti a scendere in campo e darsi da fare in prima persona per il cambiamento del proprio Paese. Una generazione sfiduciata, dunque, che merita, al contrario, di vedersi restituite le opportunità e le speranze proprie dell'età che gli appartiene.

L'indagine è stata realizzata utilizzando un'indagine CAWI e CATI somministrata da SWG ad un campione di 1074 soggetti maggiorenni sotto i 35 anni residenti sul territorio nazionale, rappresentativi dell'universo di riferimento in base ai parametri di sesso,età e zona di residenza.



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Aggiornato al:
20.04.2015
Article ID:
51698