I giovani, il futuro

I giovani, il futuro


Investire sui giovani significa investire sul futuro. Perché solo con la creatività, l'energia, la competenza delle giovani generazioni possiamo dare una mano a riavviare lo sviluppo della nostra regione. In Toscana non abbiamo aspettato la crisi e nemmeno l'impennata della disoccupazione fra gli under 35 per convincerci che i giovani sono una risorsa, che si deve puntare su di loro cercando di favorirne l'ingresso nel mercato del lavoro, coltivando e valorizzando i loro talenti, sostenendone l'autonomia, correggendo precarietà e sfruttamento. In questo impegno abbiamo avuto e ancora abbiamo al nostro fianco un valido alleato nel Fondo Sociale Europeo che, con il POR 2007-2013, ha messo a disposizione oltre 664 milioni di euro. Li abbiamo utilizzati, in quest'ultimo anno e mezzo, anche per sostenere il progetto Giovanisì che, grazie alla modifica della Legge 32, ha introdotto l'obbligo di retribuzione per tirocini e stage presso le aziende, a fronte di un cofinanziamento da parte della Regione cui si aggiunge un eventuale incentivo per chi assume, in via definitiva, lo stagista. Un modo per rendere più trasparente il mercato del lavoro e prevenire forme di sfruttamento occulto dei giovani, purtroppo molto diffuse. Alla fine dell'estate le domande ammesse erano quasi 3000, una media di oltre 200 al mese.
Ma guardano ai giovani anche gli incentivi per i master e i dottorati di ricerca e gli interventi per i giovani ricercatori, la mobilità transnazionale, i corsi di istruzione e formazione tecnica superiore, gli incentivi per l'assunzione di giovani laureati o i finanziamenti per master e dottori i ricerca, tutte iniziative che servono a favorire il raccordo fra formazione e mercato del lavoro, così come gli oltre 2000 corsi per oltre 6500 allievi finanziati con oltre 24 milioni di risorse FSE. E c'è anche un altro importante strumento, finanziato con risorse regionali, la nuova Legge per l'imprenditoria giovanile che prevede un contributo a chi, sotto i 40 anni, si mette in gioco per creare una sua impresa. A meno di un anno dall'avvio sta "tirando" molto bene, segno che risponde a un bisogno reale.
E' un forte investimento, quello che stiamo facendo sui giovani, l'unica risorsa davvero rinnovabile di cui disponiamo, il solo capitale destinato a rivalutarsi nel tempo. Per continuare a farlo avremo ancora bisogno dell'Europa: per questo stiamo impegnandoci e chiediamo al Governo un impegno altrettanto forte e facciamo appello alla responsabilità degli stati membri nella discussione in atto nella UE sull'entità dei fondi europei per il periodo 2014-2020, che vede emergere preoccupanti ipotesi di ridimensionamento delle risorse.
In questo sforzo non possiamo essere lasciati soli. Occorre che il Governo, oltre a contrastare il declino e avviare lo sviluppo, ascolti insegnanti e ragazzi che nelle piazze gli chiedono di tornare a investire sul futuro e, invertendo una tendenza pericolosa e miope, imbocchi con decisione la strada del potenziamento di scuola, università, ricerca.

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