Formazione professionale regionale verso la riforma

Formazione professionale regionale verso la riforma

Il percorso che dovrà portare alla riforma del sistrema della formazione in Toscana è avviato. La giunta regionale ha approvato il preliminare della proposta di modifica della legge 32 e presto entreremo nel vivo del confronto con le parti sociali e con gli enti locali per arrivare alla definizione puntuale della proposta di legge. E' urgente, in questa fase, avere una formazione che stia al passo con le trasformazioni economiche in atto e con le inevitabili ripercussioni di queste trasformazioni sul mercato del lavoro.

L'idea attorno a cui ruota la riflessione della giunta, è quella di dare vita a un quadro più strutturato e stabile, legandolo sempre di più alle esigenze del sistema produttivo toscano, strutturandolo e radicandolo maggiormente nel territorio. Il fulcro di tutto questo sarà costituito dai poli formativi territoriali, attorno ai quali dovrà crescere una rete che integra l'attività di scuola, agenzie formative, università e centri di ricerca e innovazione, imprese e sindacati.

Ai poli formativi sarà richiesta un'ottica di medio-lungo periodo, su ambiti di intervento definiti in forte integrazione con le necessità del sistema economico toscano nelle sue diverse specializzazioni. A questo, che sarà il canale principale, si dovrà affiancare un secondo canale, più legato alle esigenze del breve periodo, costituito dalla messa a bando delle attività di volta in volta necessarie.

Un terzo canale sarà infine quello dell'offerta da catalogo, riservata alla domanda individuale da parte te dei cittadini. I tre canali saranno parte integrante di un'unica offerta formativa pubblica, basata su una valutazione seria dei fabbisogni e dei risultati. Ma altri nodi aspettano di essere sciolti: dovremo infatti fare i conti con la riforma delle Province, rivedere le modalità di accreditamento degli organismi formativi, snellendo il carico burocratico e  accrescendo le garanzie e controlli, affrontare il tema della certificazione delle competenze. Il confronto è aperto: mi auguro che si possa arrivare quanto prima a definire un disegno condiviso di quello che ritengo uno strumento strategico per rendere la nostra economia più competitiva e reattiva rispetto alla crisi.

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