Basse frequenze - ELF (0-300 Hz)

Basse frequenze - ELF (0-300 Hz)

L'inquinamento elettrico e magnetico associato alle basse frequenze è quello derivante dal sistema di produzione, trasporto e utilizzo finale dell'energia elettrica: linee elettriche di trasmissione, distribuzione, cabine di trasformazione e elettrodomestici. Gli elettrodotti svolgono la funzione di trasportare e distribuire l'energia elettrica, e sono classificati in funzione della tensione, il cui aumento determina l'incremento del campo elettrico. Sono quindi suddivisi in:

  • linee ad altissima tensione (380 KV) per il trasporto di energia elettrica su grandi distanze;
  • linee ad alta tensione (220 KV e 132 KV) per la distribuzione dell'energia elettrica;
  • linee a media tensione (15-20 KV) per la fornitura a industrie, centri commerciali e grandi condomini, possono essere aeree o interrate;
  • linee a bassa tensione (220-380 V) per la fornitura a singole abitazioni e piccole utenze, possono essere aeree o interrate.

Ci sono inoltre le cabine di trasformazione primarie o secondarie: le primarie sono di norma isolate dalle abitazione e non dovrebbero porre problemi, le secondarie sono poste vicino o all'interno degli edifici.
A basse frequenze il campo elettrico espresso come valore efficace E (V/m), generato dalla tensione, si misura separatamente dal campo magnetico H, generato invece dalla corrente elettrica, e per il quale si assume come unità di misura il microtesla microT (induzione magnetica). Essendo la tensione della linea un fattore costante, il valore efficace del campo elettrico E in un dato punto risulta costante nel tempo, e la sua intensità diminuisce all'aumentare della distanza dal conduttore. Il campo elettrico è inoltre facilmente schermabile, e tra l'interno e l'esterno di un edificio si ha una notevole riduzione della sua intensità.
Il campo magnetico H varia con l'intensità della corrente elettrica che transita sulla linea e dipende dal carico della linea stessa e dalla tensione della stessa. L'intensità del campo H diminuisce con l'aumentare della distanza dalla sorgente inquinante, ma contrariamente al campo E è difficilemente schermabile, quindi tra l'interno e l'esterno di un edificio la sua intensità risulta praticamente invariata. I limiti vigenti di esposizione ai campi elettrici e magnetici sono quelli stabiliti dal DPCM 08/07/2003 "Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione, degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti".
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