La Malattia
Le malattie meningococciche sono gravi malattie batteriche causate dal Meningococco (Neisseria meningitidis).
Esistono 13 sierogruppi di meningococchi, di cui 5 (A, B, C, Y, W135) sono responsabili della malattia meningococcica invasiva. Tra questi, i principali responsabili della malattia meningococcica in Italia sono isierogruppi B e C.
Il meningococco provoca gravi casi di meningite (infiammazione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale).
La meningite può causare complicanze tra le quali: amputazioni di arti o segmenti di arti, malattie del sistema nervoso (paralisi, convulsioni o ictus), sordità, disturbi della sfera psico-affettiva e ritardo mentale.
Inoltre, se il batterio raggiunge il sangue, può interessare altri organi determinando un quadro clinico ancora più serio (setticemia o sepsi).
Ci si può ammalare di malattia meningococcica a tutte le età, ma la malattia è più comune nei bambini con meno di un anno di età e tra gli adolescenti e giovani adulti. Nel 2022 sono stati segnalati 57 casi di malattia invasiva da meningococco, nel 2021 e 2020 ne sono stati segnalati rispettivamente 25 e 74.
Perché vaccinarsi
Tra i diversi sierogruppi di meningococco, il B è stato il più frequentemente riscontrato nell’intera popolazione nel triennio 2020-2022. Nella classe di età a maggiore incidenza (<1anno) la proporzione del sierogruppo B rispetto agli altri sierogruppi è aumentata, raggiungendo la totalità dei casi nel 2021 e nel 2022.
Cosa raccomanda il calendario regionale delle vaccinazioni
Le patologie invasive da meningococco, pur non frequenti, costituiscono una seria minaccia alla salute; tra le malattie prevenibili mediante vaccino, sono percepite dalla popolazione come più drammatiche. Anche i relativi pochi casi di malattia, rappresentano infatti un evento drammatico, gravato da un'elevata probabilità di morte e di sequele permanenti.
La vaccinazione contro il meningococco B è stata introdotta gratuitamente in Regione Toscana a partire dalla coorte dei nati nell'anno 2014 (DGR 823/2014). I nati nell'anno 2014 acquisiscono pertanto il diritto alla gratuità anche se la vaccinazione viene richiesta in una fase successiva. Con il PNPV 2017-2019, tale vaccinazione viene inserita nei LEA con offerta gratuita dalla coorte dei nati nel 2017).
La vaccinazione antimeningococcica B raccomandata e gratuita consiste in tre dosi di vaccino:
- la prima a 76 giorni di vita, 15 giorni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino esavalente;
- la seconda dopo non meno di due mesi dalla prima dose;
- la terza tra 13 e 14 mesi di età (con un intervallo di almeno 6 mesi tra la serie primaria e la dose di richiamo).
Dopo i due anni compiuti, sono sufficienti due dosi di vaccino da somministrare ad almeno due mesi l’una dall’altra.
Il vaccino antimeningococco B è co-somministrabile con tutti gli altri vaccini incluso il vaccino antirotavirus e con il vaccino esavalente.
La vaccinazione routinaria contro meningococco B è offerta gratuitamente anche ai soggetti appartenenti alle seguenti categorie di rischio:
- talassemia e anemia falciforme asplenia post-traumatica o da altre cause o condizioni associate a immunodepressione (come trapianto d’organo o terapia antineoplastica, compresa la terapia sistemica corticosteroidea ad alte dosi)
- diabete mellito tipo 1
- malattie polmonari croniche
- insufficienza renale cronica con creatinina clearance <30 ml/min
- insufficienza surrenalica
- alcoolismo cronico
- infezione da HIV
- portatori di impianto cocleare
- immunodeficienze congenite
- malattie epatiche croniche gravi
- perdita di liquido cerebrospinale
- difetti congeniti delle frazioni terminali del complemento ( C3, C5– C9), Fattore H e Fattore D
- difetti dei toll like receptors di tipo 4
- difetti della properdina
- altre patologie con difetto dell’immunità innata
- trapiantati o candidati al trapianto
- riceventi fattori della coagulazione concentrati
- splenectomia anatomica e funzionale
- soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate
- situazione epidemiologica ad alto rischio su valutazione dell’ ISP della ASL
Situazioni che richiedono particolare attenzione
Non devono essere vaccinati i bambini che hanno manifestato ipersensibilità grave (anafilassi) ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel vaccino.
Inoltre, il vaccino non deve essere somministrato a soggetti affetti da trombocitopenia o da qualsiasi patologia della coagulazione che controindichi l'iniezione intramuscolare, a meno che il potenziale beneficio non superi nettamente il rischio della somministrazione.
Come per altri vaccini, la somministrazione del vaccino antimeningococco B deve essere rimandata nei soggetti affetti da uno stato febbrile acuto. Tuttavia essa non è da rimandare nel caso di una lieve infezione, come il raffreddore.
Possibili reazioni indesiderate
Un vaccino, come qualunque altro farmaco, potrebbe causare reazioni allergiche gravi, anche se il rischio di tali reazioni è estremamente basso.
La sicurezza del vaccino antimeningococco B è stata estensivamente studiata.
Dagli studi è emerso che le più comuni reazioni avverse osservate nei bambini sono state: indolenzimento ed eritema in sede di iniezione, febbre e irritabilità. Negli adolescenti e negli adulti le reazioni avverse più comuni osservate sono state: dolore in sede di iniezione, malessere e cefalea.
Una reazione allergica grave si manifesta in genere entro pochi minuti (fino ad un'ora) dalla vaccinazione.
I segni e sintomi comprendono difficoltà nella suzione, debolezza, raucedine, stridore o difficoltà respiratoria, battito del cuore accelerato, pallore. Una reazione allergica grave richiede un trattamento immediato. Oltre il 90% dei casi si verifica nei primi minuti dall'inoculazione del vaccino. Quindi dopo la vaccinazione si consiglia di attendere 15-30 minuti in ambulatorio.
E' necessario osservare ogni situazione insolita, come febbre alta o alterazioni del comportamento del bambino.
In questi casi è importante contattare immediatamente il pediatra curante.
Per saperne di più
Eventuali dubbi possono essere chiariti rivolgendosi al proprio pediatra e/o agli operatori sanitari del Centro vaccinale, che potranno fornirti ulteriori notizie e chiarimenti. Oppure consultando i siti vaccinarsi.org e/o vaccinarsintoscana.org.
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