Ampliati i tempi di prelievo sul Capriolo

La Regione Toscana, con una Delibera approvata dalla Giunta il 15 marzo 2021, ha ampliato i tempi di prelievo del capriolo maschio nelle zone agricole poste in area vocata, al fine di completare i piani di prelievo precedentemente previsti che a causa del Covid-19 hanno visto un preoccupante rallentamento

Condividi

La Regione Toscana, con una Delibera approvata dalla Giunta il 15 marzo 2021, ha ampliato i tempi di prelievo del capriolo maschio nelle zone agricole poste in area vocata, al fine di completare i piani di prelievo precedentemente previsti che a causa del Covid-19 hanno visto un preoccupante rallentamento.

Tale atto contribuisce a concretizzare un servizio di tutela delle colture indispensabile per gli agricoltori e offrire al contempo ai cacciatori di selezione un'occasione per proseguire la propria attività.

L'ampliamento approvato riguarda i soli maschi di capriolo di tutte le classi di età. Il termine del 15 aprile 2021 come fine della caccia al capriolo maschio era già stato deciso con la Delibera n. 674 del 25.05.2020 per le aree non vocate, cioè per le aree agricole con maggiore presenza di colture di pregio (viti, vivai, frutteti specializzati), che possono essere soggette a danni ingenti dovuti alla brucatura dei germogli in periodo tardo invernale/primaverile.

Il provvedimento estende questo arco temporale alle superfici coltivate presenti nelle aree vocate alla specie in Toscana.

La classificazione delle aree vocate (conservative) e non vocate (non conservative) è ancora derivante dalle scelte fatte dalle Province. Ampie aree di produzione vitivinicola sono tutt'ora in area conservativa.
In queste zone il prelievo dei maschi si è fermato lo scorso 30 settembre. Considerando anche le problematiche legate alle limitazioni agli spostamenti dovuti alla crisi pandemica, in ampie aree della Toscana, il prelievo dei maschi è stato nel 2020 molto limitato.

La delibera non cambia i piani di prelievo sotto il profilo quantitativo: per ogni Distretto degli ATC o Istituto faunistico privato, il numero di capi da prelevare resterà il medesimo di quello approvato nel maggio 2020.

E' importante sottolineare che i piani sono proposti annualmente dagli ATC e dai responsabili degli istituti privati, sulla base di monitoraggi svolti da loro stessi e validati dal proprio personale tecnico.

La Regione sta mettendo in campo tutti gli strumenti previsti dalla normativa vigente per la gestione e il contenimento degli ungulati. Ne sono testimonianza le Ordinanze del Presidente Giani per la prosecuzione dei prelievi venatori e degli interventi di controllo, nonché il coinvolgimento del mondo agricolo in tali attività.

Gli ATC hanno attualmente gli strumenti gestionali (come la teleprenotazione dei settori/sottozone) per concentrare il prelievo solo in alcune zone, come appunto le zone con colture di pregio all'interno delle aree vocate.

Questo aggiornamento lo trovi in:
Aggiornato al:
17.03.2021
Article ID:
48859874