Accordi


Il Programma operativo 2007-2013 del Fse in Toscana è stato pensato, anche dal punto di vista del metodo di gestione, in modo da assicurare il massimo spazio ai diversi territori e coinvolgendo tutti i principali soggetti interessati agli interventi attraverso più livelli di concertazione.
Alla base della gestione dei fondi c'è lo strumento della governance cooperativa, che significa estendere al massimo il confronto con tutti i partner in tutte le fasi, a partire dalla programmazione degli interventi. Questo metodo è alla base della scelta degli interventi che vengono finanziati con risorse Fse, sia che vengano decisi a livello provinciale che direttamente dalla Regione. In alcuni casi il metodo si concretizza in specifici patti siglati a livello di territorio (patti provinciali), o in accordi su temi specifici.

 

Patti provinciali
Per sostenere l'economia dei territori in tutti i settori, dal manifatturiero al turismo, saranno attivati protocolli d'intesa con le Province. Una scelta significativa, che permette di arrivare a soluzioni condivise e mirate sulle esigenze delle diverse realtà regionali. L'impegno finanziario della Regione è di 3,5 milioni di euro ai quali si sommeranno i finanziamenti provinciali. Le intese provinciali infatti, individuano i settori in cui è necessario far convogliare risorse e su questi concentrano gli interventi di tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, con strumenti condivisi.
 

Patto per l'occupazione femminile
Incentivi alle aziende che assumono donne, interventi formativi individualizzati grazie alla carta prepagata, programmi specifici per le lavoratrici svantaggiate, servizi di accompagnamento al lavoro, azioni per qualificare le lavoratrici immigrate, voucher di conciliazione. Queste le misure che vedranno concretamente la luce grazie alla declinazione a livello territoriale delle iniziative previste dal Patto regionale per l'occupazione femminile e per le quali sono previsti complessivamente investimenti per circa 20 milioni di euro per gli anni 2008-2009. La Regione finanzierà il patto per questi due anni per oltre 4 milioni di euro.

(testo in pdf dell'accordo)

 

Patto per i lavoratori atipici
La Regione sta moltiplicando i suoi sforzi per contrastare la precarietà del lavoro, coinvolgendo attorno a questo obiettivo tutti i soggetti sociali ed economici della società toscana. Un importante passo, il primo del genere a livello nazionale, è stato realizzato grazie all'intesa con le organizzazioni sindacali. L'intesa, la prima a configurarsi come un vero e proprio patto per i lavoratori atipici, è stata siglata nel luglio 2008. La Regione ha già attivato da tempo strumenti per contrastare l'uso distorto della flessibilità, combattendo la precarizzazione del rapporto di lavoro (incentivi alle imprese che trasformano contratti a termine in tempo determinato; fondo di garanzia per i lavoratori atipici; misure di formazione continua; sportelli per orientamento e consulenza), affiancandoli agli interventi strutturali per i servizi per l'impiego e sui sistemi di istruzione, formazione e orientamento. Con il Patto per il lavoro atipico, la giunta si impegna, di comune accordo con le organizzazioni sindacali, a definire fra l'altro programmi coerenti con politiche di contrasto alla precarizzazione e di sostegno alla stabilità e continuità dei rapporti di lavoro; garantire una rete di sportelli in materia di lavoro, orientamento e formazione per i lavoratori con tipologie contrattuali a termine; emanare bandi specifici per il settore in attuazione del programma operativo del Fondo sociale europeo.
- Scarica il documento in PDF

Protocollo d'intesa per la mobilità internazionale 
La Regione Toscana ha dato vita ad un sistema regionale della mobilità per accrescere le opportunità di crescita culturale e professionale di studenti, lavoratori, apprendisti, laureati e imprenditori, andando, quindi, anche oltre l'ambito dell'istruzione formale, per investire anche quello della formazione e dell'aggiornamento delle competenze di chi già lavora.
Per potenziare queste politiche, la Toscana può oggi contare sulle risorse del Fondo sociale europeo. Con il nuovo programma operativo del Fse 2007-2013, la Toscana ha infatti deciso di destinare 27 milioni di euro sull'asse "Transnazionalità e interregionalità". In particolare, alla mobilità individuale e organizzata sono riservati fianziamenti per oltre 10 milioni di euro.
Questa politica si è concretizzata nel Protocollo d'intesa fra Regione Toscana e parti sociali che ha delineato un Sistema regionale di mobilità dei cittadini toscani.
Alla base del Sistema regionale della mobilità c'è la stipula di accordi bilaterali tra la Toscana e le altre Regioni europee per facilitare e rendere più efficaci gli scambi.
 

Condividi
Aggiornato al:
21.05.2015
Article ID:
301585