Povertà nel 2015, in Toscana lieve calo della povertà relativa delle famiglie
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Povertà nel 2015, in Toscana lieve calo della povertà relativa delle famiglie
Nel 2015 l'incidenza di povertà relativa delle famiglie, secondo gli ultimi dati Istat, registra andamenti opposti per l'intero Pease e per la Toscana: lieve aumento in Italia, leggera diminuzione in Toscana. Tale incidenza è il rapporto tra il numero di famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa e il totale delle famiglie residenti. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è in Italia pari alla spesa media mensile, che nel 2015 è risultata di 1.051 euro (+0,9% rispetto al 2014 che era di 1.042 euro). In Italia l'incidenza di povertà relativa delle famiglie passa da 10,3% del 2014 (circa 2.654.000 famiglie) a 10,4% (circa 2.678.000 famiglie)) nel 2015; in Toscana, invece, passa dal 5,1% del 2014 (circa 83.700 famiglie) al 5,0% del 2015 (circa 82.200 famiglie). La nostra regione si conferma così quinta a scala nazionale. La Toscana passa da un valore di incidenza di povertà relativa delle famiglie di 8,23% nel triennio 2002-2004, ad un valore di 5,53% nell'ultimo tirennio 2013-2015 segnando una diminuzione significativa: -2,7 punti percentuali. In Italia invece il valore resta pressoché costante nei due trienni (10,37%, grafici 2 e 3). E' quanto emerge dal report di Statistiche flash pubblicato oggi dal settore "Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio regionale di Statistica" della Regione Toscana, sulla base dei dati diffusi oggi da Istat (report "La povertà in Italia – anno 2015" e Data warehouse I.Stat).
Il report della Regione Toscana mette in luce anche che alcune regioni (Calabria, Sardegna e Sicilia) hanno avuto fra i due trienni 2002-2004 e 2013-2015 considerati un netto peggioramento, mentre altre regioni del Sud come Campania, Molise e Basilicata hanno visto ridursi l'incidenza della povertà relativa (grafici 2 e 3).
Scarica Statistiche flash "La povertà in Toscana: l'ncidenza di povertà relativa delle famiglie nel 2015"
Tavola 1 - Incidenza di povertà relativa per ripartizione geografica anni 2014 e 2015 (valori percentuali). Fonte: Elaborazione a cura del Settore Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Istat - Indagine sulle spese delle famiglie.
Grafico 1 – Incidenza di povertà relativa per regione e in Italia negli anni 2002-2015. Fonte: Elaborazione a cura del Settore Sistema informativo di supporto alle decisioni . Ufficio Regionale di Statistica su dati Istat - Indagine sulle spese delle famiglie.
Grafico 2 – Variazione dell'incidenza di povertà relativa nelle regioni italiane e in Italia dal triennio 2002-2004 al triennio 2013-2015. Fonte: Elaborazione a cura del Settore Sistema informativo di supporto alle decisioni . Ufficio Regionale di Statistica su dati Istat - Indagine sulle spese delle famiglie.
Grafico 3 – Incidenza di povertà relativa nelle regioni italiane e in Italia nel triennio 2013-2015 rispetto al triennio 2002-2004. Fonte: Elaborazione a cura del Settore Sistema informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Istat - Indagine sulle spese delle famiglie.
Avvertenze
Le stime diffuse da questo rapporto provengono dall'indagine sulle spese delle famiglie che ha sostituito dal 2014 la precedente indagine sui consumi. Le modifiche sostanziali introdotte hanno reso necessario ricostruire la serie storica dei principali indicatori. Le spese oggetto della rilevazione sono tutte le spese sostenute dalle famiglie residenti per acquistare beni e servizi destinati al consumo familiare: generi alimentari, utenze, arredamenti, elettrodomestici, abbigliamento e calzature, medicinali e altri servizi sanitari, trasporti, comunicazioni, spettacoli, istruzione, vacanze, eccetera. Ogni altra spesa effettuata dalla famiglia per scopo diverso dal consumo è esclusa dalla rilevazione (ad esempio il pagamento delle imposte o le spese connesse con l'attività professionale).
Nell'analisi è stato considerato il primo e l'ultimo triennio del periodo per limitare l'effetto delle oscillazioni campionarie nel calcolo delle variazioni fra inizio e fine dell'arco temporale 2002-2015. Nei grafici 2 e 3 pertanto si effettua un confronto tra la media dell'indice del triennio 2002-2004 e quella del triennio 2013-2015.
Per approfondimenti: consulta pagine I.Stat accessibili da "I.Stat accedi ai tuoi dati" della homepage www.istat.it
Glossario
Soglia di povertà relativa: per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media per persona nel Paese (ovvero alla spesa pro capite e si ottiene dividendo la spesa totale per consumi delle famiglie per il numero totale dei componenti). Nel 2015 questa spesa è risultata pari a 1.050,95 euro mensili.
Incidenza di povertà relativa delle famiglie: rapporto tra il numero di famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà relativa e il totale delle famiglie residenti.
Scala di equivalenza: insieme dei coefficienti di correzione utilizzati per determinare la soglia di povertà se le famiglie hanno un numero di componenti diverso da due. Ad esempio, la soglia di povertà per una famiglia di quattro persone è pari a 1,63 volte quella per due componenti (pari a 1.713,05 euro), la soglia per una famiglia di sei persone è di 2,16 volte (pari a 2.270,05 euro).
Spesa equivalente: è calcolata dividendo il valore familiare della spesa per il coefficiente della scala di equivalenza e permette di rendere direttamente confrontabili i livelli di spesa di famiglie di ampiezza diversa.
ALF