L'uso di legna, pellet e simili in Toscana: indagine 2021

Un'indagine esplorativa sull’uso di biomassa legnosa. Poca consapevolezza degli effetti sull’ambiente in assenza di impianti performanti. Necessarie azioni di informazione e orientamento.

Il settore "Servizi pubblici locali, energia, inquinamenti e bonifiche" della direzione Ambiente ed energia della Regione Toscana ha promosso, in collaborazione con l'Agenzia regionale recupero risorse, un’indagine per esplorare il tema dell’uso di biomasse legnose tra i cittadini e per acquisire elementi utili per ottimizzare gli interventi mirati a contenere gli sprechi energetici e ad indirizzare gli usi verso forme poco impattanti sotto il profilo ambientale.

L’indagine esplorativa che, nella primavera 2021, ha raccolto le informazioni di 1.091 cittadini toscani è stata curata dal settore "Servizi digitali e integrazione dati, innovazione nei territori. Ufficio regionale di Statistica" della Regione Toscana

I principali risultati emersi possono essere così sintetizzati:

  • l’uso delle biomasse legnose risulta diffuso su tutto il territorio regionale anche se in misura maggiore nelle zone collinari e montane; riguarda per lo più le abitazioni indipendenti (case coloniche/rurali, uni e bifamiliari) e di più grandi dimensioni, e la finalità del loro uso è principalmente il riscaldamento degli ambienti (residuale l’esclusivo uso di cottura);
     
  • la legna da ardere risulta il combustibile più utilizzato, ma il ricorso al pellet è rilevante; inoltre per il 22,5% dei rispondenti che usano la biomassa gli impianti a legna/pellet sono i soli disponibili nell’abitazione per riscaldarsi e/o cucinare e quindi hanno una evidente rilevanza;
     
  • gli impianti oggi più utilizzati sono il caminetto aperto tradizionale, la stufa a pellet e il caminetto chiuso. Il caminetto aperto tradizionale era utilizzato in larga parte anche prima del 2005 mentre gli altri impianti sono di più recente adozione;
     
  • una ampia maggioranza degli utilizzatori di biomassa fa la manutenzione degli impianti con discreta assiduità: è un risultato significativo se comparato con quanto emerge dalle analisi effettuate da altri enti territoriali, e dovuto alle scelte del legislatore toscano che nel regolamento regionale n. 25/R del 2015 ha richiesto l’accatastamento nel SIERT anche degli impianti a biocombustibile solido. Resta però un non trascurabile 20% che non effettua mai o raramente la manutenzione, soprattutto sugli apparecchi sotto la soglia richiesta dal SIERT (10 KW) ovvero stufe a legna e caminetti;
     
  • fermo restando che per tutti i tipi di impianti prevale la previsione di utilizzo stabile nel tempo, si osserva che le previsioni di aumento superano quelle di diminuzione per tutti gli impianti con la sola eccezione della caldaia a legna;
     
  • l’80% dei rispondenti è interessato ad essere informato sugli incentivi per gli interventi di miglioramento energetico e solo il 27% sa cosa sia il Conto Termico 2.0.

Scarica Rapporto sull'uso in Toscana di legna, pellet e simili (file pdf)

Scarica Sintesi del rapporto dell'indagine sull'uso di legna, pellet e simili  (file pdf)

Scarica Tavole dati dell'indagine sull'uso di legna, pellet e simili (file xls)


Figura 1. Impianti a biomassa legnosa attualmente utilizzati. Toscana. Anno 2021
(valori % sul totale degli utilizzatori di legna, pellet e simili).

Fonte: Settore Servizi digitali e integrazione dati, innovazione nei territori. Ufficio regionale di Statistica, 2021.
 

(*) La somma delle percentuali calcolate sul totale degli 817 utilizzatori di biomassa legnosa non è pari a 100 dato che i rispondenti hanno potuto indicare più impianti

Infine da una lettura complessiva delle osservazioni fornite dai rispondenti si nota da un lato un grande interesse per l’efficientamento energetico, per il fotovoltaico e le fonti di energia rinnovabili e dall’altro la scarsa consapevolezza che l’uso come combustibile di legna, pellet e in generale di biomassa – in assenza di impianti performanti di nuova generazione – determina alti livelli di inquinamento e in particolare di PM10.

Emerge quindi la necessità di azioni di informazione non solo sul fronte dell’accesso agli incentivi, ma anche dell’orientamento nelle scelte più adeguate per le persone e per l’ambiente.

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Aggiornato al:
27.10.2021
Article ID:
77818915