Prrm: piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell'aria (2008-2010)

Condividi

Il Piano di risanamento e mantenimento delle qualità dell'aria (Prrm) prevede di destinare alla lotta all'inquinamento atmosferico 24 milioni di euro, cui si sommano altri 83 milioni che, per questo fine, sono stati già stanziati nel settore dei trasporti e delle energie rinnovabili. Tra i provvedimenti più significativi previsti dal Prrm ci sono incentivi ai privati per cambiare le vecchie auto con altre meno inquinanti (gpl e metano), l'obbligo di installare filtri antiparticolato sui mezzi di trasporto pubblico, la proposta di limitare la velocità nei tratti autostradali vicini ai centri urbani, la riduzione del bollo auto per i veicoli ecologici, incentivi per la sostituzione di vecchie caldaie con altre con minori emissioni, la creazione di una rete di monitoraggio per le Pm2,5.

Il Prrm nasce:

  • dalla direttiva europea 96/62/Ce che chiede il controllo delle sorgenti di emissione
  • dal D.Lgs 351/99 che attribuisce alle Regioni il compito di valutare la qualità dell'aria e individuare le zone dove si superano i valori limite (zone di risanamento) e quelle dove invece sono rispettati (zone di mantenimento).

Il Prrm attua:

  • le priorità del Programma Regionale di Sviluppo (Prs) per quanto la sostenibilità dello sviluppo, l'ecoefficienza, il rispetto del protocollo di Kyoto e la qualità dell'aria
  • i macrobiettivi del Piano Regionale di Azione Ambientale (Praa) connessi all'inquinamento atmosferico e alla riduzione delle emissioni dei gas climalteranti.
Questo aggiornamento lo trovi in:
Aggiornato al:
14.01.2013
Article ID:
65316