Si è concluso oggi alle ore 15,30, presso il Campeggio di Capalbio, il sopralluogo dei tecnici del Geostudio Astier di Livorno, i dott. G. Morelli e F. Barsuglia, e del Prof. Adriano Ribolini dell'Università di Pisa – Dip. Scienze della Terra , per confermare e meglio individuare il nido della tartaruga marina (Caretta caretta), segnalato il 21 luglio scorso da una coppia di turisti svizzeri, i Signori Grob, ospiti del Campeggio. E' la prima volta in Italia che viene utilizzato uno strumento così sofisticato per individuare un nido di tartaruga marina.
Solitamente i GPR, meglio conosciuti come "georadar", sono strumenti utilizzati per individuare siti archeologici, tubazioni, indagini geologiche o addirittura per scopi militari per l'individuazione delle mine antiuomo.
Al sopralluogo erano presenti, oltre alla dottoressa C. Mancuso di Arpat per conto dell'Osservatorio Toscano per la Biodiversità, anche l'Acquario di Livorno, il comandante della delegazione di Orbetello della C.P. e i volontari del WWF e di Legambiente che, assieme ai gestori del Campeggio, si faranno carico della sorveglianza del nido dai primi di settembre fino alla schiusa delle uova.
Tutto è iniziato appunto il 21 luglio, alle ore 06,00 circa, quando i Signori Grob, entrando in spiaggia si sono trovati di fronte una bellissima Caretta caretta, tartaruga marina tipica anche del Mediterraneo.
La sorpresa è stata immensa, ma non ha colto di sorpresa i due transalpini, che senza perdere tempo hanno avuto la prontezza di effettuare alcune foto per documentare l'evento e prendere le coordinate precise per poter ritrovare con esattezza il nido.
Questa specie normalmente depone le uova nelle spiagge del bacino del Mediterraneo centro-orientale e principalmente lungo le coste della Grecia, della Turchia e Cipro, ma anche in Libia, Tunisia, Egitto, Israele, Siria e Libano.
In Italia sono noti ormai da diversi anni siti riproduttivi lungo le coste della Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna e Isole Pelagie; pertanto le nidificazioni avvenute in Maremma rappresentano al momento il limite più settentrionale di riproduzione.
Tutti noi siamo molto felici che per il secondo anno consecutivo questi esemplari di Caretta caretta abbiano deciso di provare ancora qui, nella parte meridionale del Santuario dei cetacei, che proprio al Fosso Chiarone ha il suo confine meridionale. Dopo la nidificazione a Scarlino nel 2013 infatti, lo scorso anno, sul Tombolo della Giannella, tra il 6 ed il 10 settembre, hanno visto la luce 63 piccole tartarughe.
Quando nasceranno?
L'incubazione è variabile mediamente tra i 45 ed i 60 giorni e quindi, se tutto andrà bene, potremmo assistere alla nascita di altre piccole tartarughe toscane (fino ad oltre 100) nel mese di settembre. Raggiunto il mare si dirigeranno nei mari più profondi per passare i primi anni della loro vita, ma poche saranno quelle che riusciranno a raggiungere l'età adulta (15-25 anni) per poi riprodursi.
Comunicato stampa a cura di: Osservatorio Toscano per la Biodiversità - Legambiente - WWF Italia
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