Torna Internet Festival. Dal 10 al 13 ottobre, a Pisa, si svolgerà la terza edizione di una manifestazione che vuole indagare le immaginabili "forme di futuro"da costruire grazie alle nuove tecnologie e al web.
Qualche numero: 150 eventi, tutti a ingresso gratuito, tra cui la presentazione di 30 start up e 10 applicazioni per smartphone e tablet; 200 ospiti, tra cui esperti, scienziati, imprenditori, filosofi; 20 location diverse per coprire quasi tutta la città.
Attenzione, però: il Festival non vuole essere e non sarà una vetrina, ma un luogo e un tempo in cui discutare dei cambiamenti, delle tendenze e anche dei rischi della Rete, che sono l'altra faccia delle opportunità che offre. Ad esempio si parlerà dei Big data (per il quale il Cnr e l'Università di Pisa si candidano ad essere punto di riferimento europeo) che un giorno potrebbero servire a prevenire epidemie, ma anche – ecco il rischio – a schedarci tutti nel dettaglio. Si discuterà del futuro dei libri e dei giornali di carta, del "corpo virtuale delle donne" e della ruralità 2.0, cioè del digitale declinato sull'agricoltura (il programma completo lo trovate su www.internetfestival.it).
La convinzione profonda che come Regione ci ha spinto a promuovere il Festival è che l'Italia riparte dalla Rete o non ripartirà proprio. Perchè investire sulle nuove tecnologie dell'informazione significa creare le condizioni per dare vita a più e nuovo business e, per quanto riguarda le Istituzioni, per rendere la pubblica amministrazione sempre più efficiente e vicina ai cittadini.
Ecco perchè come sede abbiamo scelto Pisa, la città dell'Università, del Cnr, della Scuola Normale e del Sant'Anna e di tante imprese impegnate nel settore delle tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni. Proprio da Pisa – al Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico – partì la prima connessione alla Rete nella storia del nostro Paese. E a Pisa possiamo e dobbiamo parlare del nostro futuro, che non potrà che essere digitale.